Anche se una cosa la sai per certa, quando diventa ufficiale e si concretizza, ha sempre quel contorno amaro e quasi inaspettato dopo tutto. Il Monza da oggi è ufficialmente retrocesso in Serie B, e non poteva essere che così dopo un campionato passato sempre nei bassifondi della classifica e con la testa mai veramente rialzata se non dopo un paio di lampi dalle vittorie contro Hellas Verona e Fiorentina.

Due sole gioie in trentacinque partite (e ne mancano ancora tre al rompete le righe) è un dato amarissimo che lede il cuore del tifoso biancorosso: si può retrocedere nello sport, certo. Ma da una debacle così inopinabile, adesso nasce una responsabilità altrettanto importante: va dato merito al gruppo Fininvest (in realtà a Silvio Berlusconi) di aver portato un entusiasmo mai visto, fatto di investimenti, vittorie, sconfitte ma rialzi clamorosi.

La Serie A non era mai stata vista da queste parti, è durata tre stagioni consecutive: tornerà? Chi lo sa, ma tante persone potranno raccontarlo. Tra di essi anche i numerosi bambini che si sono avvicinati alla squadra della loro città grazie ai progetti e gli impegni del club, tra scuole, camp territoriali e affiliazioni. Disperdere tutto ciò sarebbe la sconfitta più grande del Monza: che non crescerà certamente mai con i numeri di Inter, Milan, Juventus o Atalanta, ma deve preservare l'affetto del suo territorio.

In Serie B sarà una stagione lunga e difficile, serve nuovamente l'abbraccio caloroso del popolo brianzolo, quello delle notti belle. E pazienza se non sarà per esultare ad una rovesciata al "Ferraris" o ad un colpaccio al "Meazza" e "Juventus Stadium": ovunque si andrà a lottare, la gente dovrà essere fiera come ai tempi che furono. Che il Monza difenda il lavoro fatto fuori dal campo in questi anni, e che la retrocessione di ieri diventi un trampolino verso qualcosa di diametralmente bello.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 04 maggio 2025 alle 21:00
Autore: Roberto Sabatino
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