Sono le 16:49 del 4 maggio 2025 e al termine della gara casalinga contro l’Atalanta, persa
rovinosamente 0-4, il Monza è aritmeticamente retrocesso in Serie B. Un’ufficialità che era ormai
attesa da diverso tempo ma che ha suscitato, comunque, una certa tristezza nei tifosi biancorossi,
celata dietro un fine sarcasmo per sdrammatizzare la situazione ed evitare di alterarsi.

Le parole di Bianchessi nella conferenza stampa dopo il match suonano vuote e soprattutto inutili
arrivati a questo punto. Una pronta risalita rischia di essere l’ennesima promessa non mantenuta di
questa annata. Dopo la dipartita di Silvio Berlusconi era prevedibile un ridimensionamento della
società ma nel giro degli ultimi 12 mesi è come se tutto fosse stato smontato fin dalle fondamenta.

La proprietà Fininvest ha avuto e avrà sempre il merito storico di aver portato per la prima volta,
nella sua storia, il Monza in massima serie. Le prime due stagioni hanno alimentato il sogno e la
speranza di vedere i biancorossi sempre più consolidati in Serie A. Purtroppo il calcio ha la
spiacevole abitudine di ricordare a chi lo segue ed agli addetti ai lavori di avere la memoria corta.
Al termine di ogni singola stagione ciò che rileva sono i risultati ed il Monza rischia di entrare nella
storia dalla porta sbagliata. Senza almeno quattro punti nelle ultime tre giornate sarà la squadra ad
aver collezionato meno punti nella storia della Serie A a 20 squadre.

C’è poco da aggiungere. Da tifoso ho potuto assistere a momenti sicuramente dimenticabili come il
fallimento di 10 anni fa e il purgatorio della D e della C fino ad arrivare all’estasi della magica sera
del 29 maggio 2022. Ora sembra che appartenga tutto ad un tempo lontano. Il Calcio Monza è
sempre ripartito ed ha saputo dimostrare il suo valore nei fatti e sugli spalti, anche con gestioni
societarie avverse.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 08 maggio 2025 alle 00:10
Autore: Roberto Sabatino
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