La sconfitta di domenica sera contro l’Empoli ha sancito la conclusione della stagione casalinga del
Monza in campionato. Le mura amiche sono state testimoni di un unico successo quest’anno, a
gennaio contro la Fiorentina.

Il solito copione: errori grossolani in difesa, atteggiamento arrendevole ed inevitabile epilogo
burrascoso. Novanta minuti densi di malinconia e rammarico per un periodo intenso e ricco di
delusioni che ha mostrato negli ultimi 12 mesi tante fragilità dentro e fuori del campo. Tra meno di
settimana si chiuderà definitivamente un capitolo della storia recente biancorossa. Una fine che
lascerà spazio ad un nuovo inizio più incerto che mai. I pochi e sterili proclami di Bianchessi e
Galliani non fanno che aumentare il risentimento dei sostenitori, dimenticati durante tutto il corso di
questa annata. In particolare, fa storcere il naso l’ultima dichiarazione che vorrebbe la dirigenza già
impegnata nella costruzione di un gruppo pronto a risalire subito in massima serie, seguendo
l’esempio di Genoa e Sassuolo. Si fa fatica a credere che ad oggi questo sia possibile.

Dei giocatori scesi in campo contro i toscani ne rimarranno pochi. Gruppo e allenatore non possono
esimersi dalle loro colpe, nonostante il poco sostegno societario. Anche la prossima guida tecnica
rimane un rebus di difficile soluzione. Tutto è fin troppo legato alla possibile cessione della squadra
brianzola. Solo i tifosi hanno dimostrato il loro reale valore. Questo è poco ma sicuro.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 21 maggio 2025 alle 20:00
Autore: Roberto Sabatino
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