Cosa hanno in comune il protagonista della celebre canzone partenopea di Renato Carosone e il
Calcio Monza? Semplicemente la passione per le stelle e le strisce d’oltreoceano.

È la notizia del momento, tanto che, oramai, i risultati e le prestazioni dei biancorossi sono passati
in secondo piano. Infatti, l’ultima sconfitta in trasferta contro la Juventus sarà archiviata, senza
impegno, dai tifosi. È troppo il bisogno di conoscere il destino della società. Le uniche cose certe
sono la retrocessione (matematica ufficialmente il prossimo turno) e il fatto che l’era Fininvest si sta
per concludere in una parabola discendente iniziata alla fine della scorsa stagione.

Il Monza sembra, quindi, avere nel proprio destino l’America. Le proprietà statunitensi sono 8
nell’attuale Serie A che rappresenta, insieme alla Premier League, il campionato con la maggior
rappresentanza a stelle e strisce. Proprietà che, nella maggior parte dei casi, hanno portato stabilità
e, in alcuni casi, grandi investimenti. Basti pensare all’esempio nostrano della Fiorentina di
Commisso che, oltre agli acquisti, ha realizzato un centro d’allenamento meraviglioso, il Viola Park.

Nel caso del Monza, Fininvest, nonostante questa stagione nefasta, ha saputo rivalutare il club e le
sue infrastrutture, ovvero stadio e “Monzello”. Questo può dare sicuramente alla società
biancorossa un appeal differente per gli eventuali acquirenti.

Bisogna essere, però, pragmatici. Chiunque verrà dopo la proprietà Berlusconi deve garantire
solidità e un progetto serio. Questioni non banali nel calcio d’oggi. Piuttosto attendere qualche anno
in più, ma, poi, risalire in massima serie per restarci stabilmente. Questo potrebbe essere il secondo
miracolo dopo quello del 29 maggio 2022.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 30 aprile 2025 alle 21:38
Autore: Roberto Sabatino
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