Finisce in una cornice bella quanto spoglia la terza stagione del Monza in Serie A. San Siro, nella
sua maestosità, è lo scenario di una partita inutile ai fini di qualsiasi obiettivo. Il Milan l’anno
prossimo non disputerà alcuna competizione europea, mentre il Monza ripartirà dalla Serie B.

Questa annata è stata difficile, intensa e ad ampi tratti trascinata con la forza. Al triplice fischio del
direttore di gara è come se molti si fossero tolti un peso, come dopo un’esame universitario o una
lunga settimana al lavoro. Il Monza, purtroppo, non era più quel piacere da vivere in compagnia allo
stadio o davanti al televisore. Sotto certi aspetti era diventato quasi un obbligo.

Il calcio non dovrebbe avere questo effetto. Molto spesso gli viene data più importanza di quanta
meriterebbe anche se non ce ne accorgiamo. Agli occhi di chi non lo segue può sembrare una
perdita di tempo, ma certe cose sono irrazionali e non si riescono a spiegare. Il Monza degli ultimi
anni aveva fatto rivivere un calcio che pensavamo non esistesse più. Romantico e appassionante
allo stesso tempo. Tra pochi giorni ricorrerà l’anniversario della prima storica promozione in
massima serie. Sarà un momento di ricordi e nostalgia e se siete ottimisti un monito per l’anno che
verrà.

Io penso che tutto questo potrà tornare un giorno o l’altro, anche se non in Serie A. Intendo che
torneremo a divertirci con un Monza pazzo ma sincero, senza tutta la scenografia di cartone di
quest’anno che ha reso tutto finto e vuoto. L’anno prossimo si vedrà chi veramente tiene a questa
squadra e a questi colori. Arrivederci Serie A...

Sezione: Editoriale / Data: Mer 28 maggio 2025 alle 20:30
Autore: Roberto Sabatino
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