Voleva trovare la via della seconda vittoria consecutiva il Monza per agganciare il treno delle squadre pronte a lottare fino alla fine per la promozione in massima serie. Nel momento opportuno per realizzare il salto di qualità, ecco che i biancorossi tendono a flettersi mentalmente. Ancora una volta è certificata l'incapacità di chiudere le partite sfruttando i presupposti offensivi a disposizione e la mole di gioco prodotta specialmente nella fase centrale del primo tempo in cui il Vicenza faceva davvero fatica a prendere respiro e ad uscire dalla propria metà campo. Bene il vantaggio siglato dal colpo di testa preciso e angolato di Maric su pennellata perfetta di Sampirisi, poi alcune combinazioni d'alta cifra tecnica senza concretizzare il solito atteggiamento arrembante nell'impostazione della manovra.

L'ha preparata bene Di Carlo e lo si è capito dall'atteggiamento di Cinelli e Da Riva che erano aggressivi in mezzo al campo ma tenevano la linea senza romperla per evitare di prendere imbucate centrali dopo uscite di pressing errate. I campanelli d'allarme per il Monza hanno iniziato a suonare con le fulminee ripartenze degli ospiti in grado di mettere pepe alla gara sfruttando le enormi distanze tra difesa e centrocampo sin da inizio secondo tempo. Il risultato sa di amaro in bocca perché in prospettiva futura era una vittoria da conquistare ad ogni costo tanto per dare continuità al successo contro la Reggina quanto per dimostrare alle avversarie di essere sul pezzo. Deve necessariamente aumentare i giri del motore la squadra di Brocchi se vuole sollevare le ambizioni occupando i quartieri alti della graduatoria: in quest'ottica il match con la Reggiana è di quelli da non fallire.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 02 dicembre 2020 alle 21:30
Autore: Niccolò Anfosso / Twitter: @Nicanfo2000
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