Arrivati alla seconda sosta del campionato per gli impegni delle nazionali, si può fare un primo bilancio di questo primo segmento di stagione. Otto partite giocate (di cui una di Coppa Italia) con tre vittorie, due pareggi e tre sconfitte. Sette gol fatti e sette subiti. Equilibrio perfetto nella differenza reti considerando campionato e coppa.

I numeri nel calcio molto spesso lasciano il tempo che trovano ma ci danno, comunque, qualche indicazione. 
È stato un inizio di annata travagliato dentro e fuori dal campo. Lo si è visto con le prestazioni dei biancorossi, mai capaci di convincere fino in fondo i propri sostenitori. Gli undici punti in classifica concedono al Monza la settima posizione in classifica, a quattro lunghezze dal secondo posto che vorrebbe dire promozione diretta. Dell’ultima vittoria casalinga contro il Catanzaro bisogna elogiare la reazione e la voglia di ribaltare l’incontro, partito in salita. Nonostante ciò vi sono state evidenti difficoltà per ampi tratti della gara, soprattutto nella costruzione del gioco,
macchinosa e prevedibile. Una costante di queste prime uscite, che trova anche precedenti nella passata stagione. Contro il Padova, due settimane fa, questa difficoltà è emersa ancora più evidentemente, poiché l’attacco sterile e la poca brillantezza hanno condotto ad una sconfitta
evitabile.

Mister Bianco è stato confermato dalla società ma dovrà trovare in fretta una quadra. I cosiddetti “big” devono ritrovare gli stimoli e i nuovi arrivati devono entrare al meglio nelle dinamiche di gioco. La materia prima per fare bene c’è tutta e questo non è mai stato messo in discussione. Serve qualcosa che faccia scattare la scintilla nelle teste dei Bagaj. Non si può sempre sperare nella
giocata del singolo, deve esserci dietro qualcosa di ben strutturato. Questo permetterebbe ad Álvarez, ad esempio, di essere in condizione di siglare più gol, visto il suo grande fiuto sotto porta.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 08 ottobre 2025 alle 19:35
Autore: Roberto Sabatino
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