Lunga intervista sulle pagine de "La Gazzetta dello Sport" con Paolo Bianco, tecnico del Monza capolista in Serie B. Col giornalista Matteo Brega, l'allenatore pugliese ha parlato di tutto: "Ho lavorato tantissimo su me stesso nei dieci mesi di inattività tra Modena e Frosinone. Ho la fortuna di potermi confrontare con mia moglie Marzia, senza parlare mai di calcio mi fa trovare la chiave giusta. Molti hanno il mental coach, io mia moglie".

Bianco ha parlato anche dell'inizio difficile con Keita Baldè"Non mi andava bene come si allenava, ora si. Mi ha detto che sono stato bravo, ma io non sono cambiato rispetto all'inizio. Ho agito come persona, non come allenatore. Lui è stato bravo".

Sulla Beckett Layne Ventures"Un gruppo dirigenziale perfetto con cui lo scambio di idee e di dati è continuo. E poi sono stato scelto due volte: da Galliani, Bianchessi e Floccari prima, da Baldissoni, Burdisso e Vallone poi. E il feeling c'era anche quando le cose inizialmente andavano male".

"Il mio timore è che la squadra si accontenti, ma i ragazzi stanno dimostrando il contrario. Non ci possiamo più permettere di abbassare il livello. Ma il difficile è mantenerlo: guardate Sinner e Alcazar. Ma le nostre sei vittorie di fila non sono un caso", ribadisce il mister del Monza.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 20 novembre 2025 alle 08:00
Autore: Roberto Sabatino
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