Dopo una prima minaccia, ora la conferma. Il presidente del Lecco, Aniello Aliberti, prosegue la sua diatriba col Comune sulla gestione ed i costi dello stadio "Rigamonti-Ceppi".

"Eravamo rimasti d’accordo per rivedere l’articolo 5 della convenzione, lì dov’è presente tutto il discorso della manutenzione ordinaria e straordinaria, per tornare a un normalissimo contratto di affitto come per qualsiasi immobile. Loro si erano detti disposti a rivederla. Poi quando si è trattato di scrivere, hanno cominciato a dire: facciamo un elenco delle cose da fare e stabiliamo, le fai tu o le faccio io? Campo io, cabina tu. Ma che ragionamento è? A quel punto le braccia mi sono cadute e ho detto “va bene signori, arrivederci e grazie” cosi non va", ha tuonato.

E adesso? Aliberti conferma la volontà di voler portare via il Lecco dalla città: "Con questa spada di Damocle addosso io non sto bene. Ogni partita, quando arrivo qua e vedo i fari spenti mi viene l’angoscia più totale. Pensavate che fosse una provocazione la mia? No, non lo è. Potrebbe essere Zanica, potrebbe essere Monza. Il punto è che non posso continuare a gestire uno stadio con un generatore a gasolio di trent’anni che può lasciarmi a piedi da un momento all’altro".

Sezione: News / Data: Mer 19 novembre 2025 alle 19:00
Autore: Roberto Sabatino
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