Sul sito di AC Monza è possibile vedere il Bilancio del 2024, passando per la sezione “Società” e poi “Informazioni finanziarie”. Lascio stare la parte finanziaria, di cui non ho competenza in materia e per cui probabilmente servirebbe un editoriale a parte scritto da un esperto. Quelle che mi colpiscono sono alcune affermazioni contenuto nel documento, come a pagina 5 dove c’è scritto “[…] la società si è rinforzata nel mercato estivo, con l’arrivo a titolo definitivo dal Milan di Daniel Maldini, che aveva già ben impressionato nella passata stagione. Sono arrivati anche i portieri Stefano Turati (in prestito dal Sassuolo) e Semuel Pizzignacco (in prestito con obbligo di riscatto dalla Feralpisalò), i centrocampisti Stefano Sensi (svincolato dall'Inter) e Alessandro Bianco (in prestito dalla Fiorentina), e la giovane promessa Omari Forson, attaccante esterno proveniente dal Manchester United.”

La cosa che mi colpisce è come si faccia a parlare di “rinforzo”, quando la pagina prima (la 4) si parla delle cessioni di Di Gregorio e Colpani, non proprio di due giocatori banali. A questo proposito, se analizziamo i singoli giocatori per ordine, vediamo che Maldini ha portato 3 gol in 20 gare, rispetto agli 8 gol e 4 assist di Colpani 38 presenze, miglior marcatore della passata stagione per il Monza. Turati ha alternato buone prestazioni (penso ad esempio a Verona, Lecce, Fiorentina e Venezia, tra le altre) ad errori singolari che sono costati dei punti (qua penso alla gara della settimana scorsa col Napoli, al ritorno col Verona dove non copre bene il primo palo, contro l’Udinese dove è uscito in ritardo su Bijol o al gol di Valenti al 98’ sempre sul suo palo). Senz’altro quantomeno non nel ricordo dei tifosi, specie dopo la stagione passata di Michele Di Gregorio, che sarà passato alla Juventus anche per qualche merito. Pizzignacco ha fatto cinque partite in campionato e tre in Coppa Italia, poi è sparito dai radar, quando in altre realtà dopo un errore da parte del portiere è anche concesso di provare il secondo. Sensi è stato un fantasma: l’unico ricordo che ho di lui in questa stagione è il gol inutile per il punteggio contro la Lazio, nel disastroso 5-1 dell’Olimpico. Bianco non ha iniziato male ed è diventato uno dei riferimenti del centrocampo biancorosso, con gare di ottimo livello (memorabile la gara contro Fiorentina e Inter) ma anche con partite sottotono con errori banali in costruzione e cambio gioco. Forson è ricordato, io credo, dai tifosi solo per quell’errore contro il Bologna dove ha regalato la palla a Castro e che è costata al Monza un punto. Poi è stato aggregato alla Primavera e con un infortunio alla caviglia durato per mesi, è infine scomparso anche lui dai radar, per ricomparire 15 minuti contro il Venezia.

La parte più ingannevole e per certi versi ipocrita di questa parte di documento è sempre a pagina 5, verso la fine, dove si legge: “Durante la campagna trasferimenti invernale, il Monza ha operato una mini rivoluzione, cercando di scuotere l’ambiente. Sono arrivati otto nuovi giocatori, per lo più giovani di talento e con grande voglia di emergere, mentre altrettanti giocatori sono stati ceduti al fine di migliorare l’alchimia della squadra e garantire maggiore continuità nei risultati.” Ora, io credo che la lettura corretta sia un’altra: il Monza non ha operato una mini rivoluzione per scuotere l’ambiente. L’ha fatto perché ormai era consapevole di retrocedere. Galliani dichiara al Cittadino il 23 gennaio del 2025: “È chiaro ed evidente che il Monza non smantella ma cercherà di rafforzarsi”, per poi cedere nelle tre settimane successive rispettivamente Maldini, Bondo, Pablo Marì e Djuric. I giocatori che fino a quel momento potevano fare la differenza o che comunque avrebbero dato qualche punto percentuale in più alla salvezza.

Parlando invece dei “giovani talenti con grande voglia di emergere”, impossibile non citare il caso di Lekovic. Oltre all’errore di Verona (autogol per errore di posizionamento) e al gol dove retrocede facendo tirare Bonny sotto l’incrocio, non se ne ricordano altre prestazioni. E la scelta di tenerlo in panchina (assumendo che possa essere una scelta attica) per non far scattare le sei presenze di 45 minuti con cui partirebbe l’obbligo di riscatto per contratto, fa riflettere anche sul suo arrivo nel mercato invernale. Brorrson è senza voto, perché si è visto troppo poco, quindi non lo posso giudicare. Ganvoula è stato panchinato per un periodo perché non è riuscito a fare la differenza e non è entrato forse nelle simpatie di Nesta, per poi riapparire anche lui a sprazzi, senza portare però neanche un gol, un assist o una buona giocata per i compagni. Akpa-Akpro ha dimostrato carattere in alcune gare (penso a Lazio, Venezia e Napoli), non gli si può dire molto se non andare ad analizzare i singoli errori in qualche partita. Keita Balde è l’unico che dal mercato invernale ha portato voglia e qualità, peccato che, come Izzo, adesso dovrà vederselo con l’ennesimo infortunio di una stagione maledetta.

Chiudo sul “garantire maggiore continuità nei risultati”: Il Monza non vince dalla gara contro la Fiorentina con ancora alla guida Salvatore Bocchetti, vale a dire il 13 gennaio di quest’anno. Sono più di quattro mesi. Non mi sembra si possa parlare più di tanto di garanzia, quanto di premeditazione. E ormai è fin troppo tardi per rimediare all’inevitabile retrocessione in Serie B. Forse però non è troppo tardi per scusarsi con i tifosi, che ormai non stanno più dalla parte della società. A testimonianza basta vedere gli ultimi striscioni nella gara col Napoli, diretti contro Adriano Galliani, la proprietà di Fininvest e i giocatori, i cui “stipendi corrono più di loro”, a detta della Curva Davide Pieri.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 23 aprile 2025 alle 12:13
Autore: Filippo Pelucchi
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