È un privilegio, per quanto mi riguarda, essere stato presente all’Arena Garibaldi nella serata che ha sancito la storia di questo club, nella serata della prima storica promozione nella massima serie.

Probabilmente, dato l’eccessivo peso storico che è conseguito da questa partita, tendiamo quasi a sottovalutare lo spettacolo che hanno creato le due compagini sul terreno di gioco in 210’: partite avvincenti e numerosi gol sono difficili da trovare in delle finali, non si può certo dire questo, tuttavia, della doppia sfida tra Monza e Pisa. Un totale di 6 reti a 4, rimonte su contro rimonte e soprattutto due tifoserie eccezionali da una parte e dall’altra che hanno dimostrato di essere pronte per il grande calcio della Serie A.

A spuntarla, tuttavia, è solo una delle due corazzate, e a festeggiare al fischio finale sono mister Stroppa e i suoi ragazzi, i quali, dal primo all’ultimo in questo biennio di serie B sono stati messi almeno una volta in discussione, a partire dal Mister, ma che ieri sera hanno vissuto la loro miglior serata della carriera.

È incredibile, inoltre, la quantità innumerevole di emozioni che io, ma usando il plurale, tutti noi, presenti a Pisa o davanti al maxi schermo piuttosto che sul divano di casa abbiamo provato durante queste finali: euforia per la partita in casa, amarezza per il finale all’U Power, shock iniziale all’Arena Garibaldi, rinascita con Machin, delirio di gioia con Gytkjaer, altro incubo all’ultimo minuto che ci porta ai supplementari, e poi, trovo quasi difficile descrivere a parole la contentezza, la festosità e la goduria di tutto il popolo biancorosso quando realizza che la maledizione si è interrotta, che tocca con mano per la prima volta l’obiettivo inseguito da una vita, un popolo che per la prima volta arriva, finalmente, a Destinazione Paradiso.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 30 maggio 2022 alle 18:02 / Fonte: di Federico Ferrario
Autore: Redazione Tuttomonza
vedi letture
Print