Oggi in casa Monza è stato il giorno di Raffaele Palladino, nuovo tecnico dei bagaj al quale Berlusconi e Galliani si affidano per provare a raggiungere la salvezza. Una scommessa vera e propria dato che siamo di fronte ad un allenatore alla prima esperienza in assoluto alla guida di una Prima Squadra oltre che al debutto in Serie A. Allenare la Primavera (dove oggettivamente ha fatto bene, dimostrando di avere idee senza dubbio interessanti) è una cosa, dare un'identità ad un Monza in grande difficoltà è un'altra.

La dirigenza brianzola punta sulla sua fame, sulla sua voglia di emergere. Un azzardo vista la classifica? Solo il tempo ce lo dirà. Da qui alla sosta per il Mondiale avrà l'occasione per stupire anche i più scettici. Da lui ci si aspetta una crescita netta, un Monza che giochi meglio e che inizi a raccogliere punti salvezza. Due mesi per convincere tutti, altrimenti si cambierà ancora, puntando sull'usato sicuro, su un profilo alla Ranieri, già sondato in questi ultimi giorni.

Doveroso in questa sede ringraziare Giovanni Stroppa, l'allenatore che è stato capace di portare questi colori per la prima volta in Serie A in 110 anni di storia. Quel 29 maggio, che ora sembra già così lontano, resterà per sempre nella storia. E' stata un'impresa, una cavalcata davvero pazzesca. Dopo Perugia in pochi ci credevano, lui invece non ha mai mollato. 

Grazie e basta. Di tutto. Per l'uomo, sempre disponibile, per l'allenatore, capace e soprattutto legato visceralmente a questa piazza. Ci ha regalato un sogno. C'è un velo di tristezza, normale per quel che è stato nella scorsa stagione, per quello che speravamo tutti fosse il futuro. La sua avventura è stata romantica, un bellissima favola che un giorno racconteremo ai nostri nipoti.

Giuanin paga per tutti, meritava forse ancora del tempo ma si sa che nel calcio d'oggi di tempo non ce n'è. Le 5 sconfitte di fila e il pareggio stentato di Lecce hanno portato ad una decisione senza dubbio sofferta e difficile ma secondo il patròn inevitabile. "Devo intervenire" e lo ha fatto, ancora una volta in prima persona. 

Il cavaliere è un proprietario che non soltanto caccia i soldi ma che vuole essere presente anche all'interno dello spogliatoio, che pretende di essere ascoltato e seguito. Al fianco della squadra nel bene e male, forse ingombrante quanto dall'alto si arroga il dovere di correggere moduli e tattiche. "Da domani allenerà lui", ha detto maliziosamente qualcuno. Silvio, lo si sa, è fatto così piaccia o non piaccia. A Monza ha dato tanto e per ora i risultati sono dalla sua parte, vedremo se anche questa scelta sarà azzeccata, se le sue indicazioni saranno giuste. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 14 settembre 2022 alle 23:07
Autore: Stefano Pontoni
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