Contro il Pescara dal Monza ci si aspettava una prestazione diversa. Dopo le due vittorie contro Venezia e Viruts Entella, che avevano ridato fiducia e ambizioni, l'auspicio della vigila era quello di vedere la squadra ingranare la terza e dare il via al sorpasso.

I biancorossi all'Adriatico, al contrario, hanno messo la retromarcia. Una sconfitta beffarda, arrivata nel finale, ma che comunque sa di passo indietro. Ancora una volta la squadra floppa in una partita da vincere a tutti i costi. Era accaduto prima contro Reggiana e Vicenza, è accaduto di nuovo ieri. Fallita la prova della continuità, della completa maturità. La sconfitta contro i delfini, allora, non è altro che la fotografia di questo inizio altalenante. Monza sulle montagne russe, un continuo e pericoloso sali e scendi fatto di grandi vittorie e dolorose cadute. 

Che è successo? Quali i motivi di questa inaspettata debacle? Suscitano più di qualche dubbio le scelte iniziali di Brocchi. Il tecnico, in un turnover troppo radicale, stravolge completamente l'undici. La squadra ne risente, perde quelle certezze acquisite nelle ultime giornate. Perchè schierare così la formazione? Perchè una difesa, un centrocampo e un attacco completamente inediti? Ok le rotazioni, ok che c'è stato il turno infrasettimanale di mezzo, ok il calendario è fitto, ma certi cambiamenti risultano davvero eccessivi. Non si può, poi, lasciare fuori giocatori che avevano fino ad ora dimostrato di poter fare la differenza, che erano in salute e in fiducia, Dany Mota su tutti, almeno per il sottoscritto. 

Malissimo la difesa. Bellusci in panchina, l'uomo più esperto dietro, altra scelta da giudicare almeno strana. Scaglia gravemente insufficiente, capace di regalare un rigore. Si salva solo Bettella, autore di una doppietta. Il Pescara colpisce, il Monza soffre tremendamente e sbanda.

A centrocampo Barberis sembra un lontano parente del giocatore ammirato a Crotone. Dovrebbe dettare i ritmi e invece si limita a giocare in maniera elementare. Colpani si perde nella confusione generale. Nel secondo tempo Brocchi prova a correggerla ma anche chi entra dalla panchina non cambia la situazione. L'esempio lampante è Barillà, da uno del suo calibro è lecito aspettarsi di più.

Davanti Boateng prova a fare qualcosa, Machin è un corpo estraneo, che dimostra di non essere a suo agio in quel ruolo. Frattesi ci mette impegno ma senza riuscire a dare la sterzata.

Insomma, il Monza ripiomba nella mediocrità. I troppi complimenti sembrano aver fatto male a Brocchi e ai suoi uomini. Anche quando si affronta una squadra di bassa classfica, in difficoltà, quello che il Pescara era a tutti gli effeti, non ci si può permettere di staccare la spina. In questa B se non hai la testa giusta perdi, contro tutte. Lezione che questa squadra, dopo la Reggiana, non ha ancora appreso.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 20 dicembre 2020 alle 12:30
Autore: Stefano Pontoni
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