Non così, non di nuovo! Non doveva finire così il campionato del Monza, dopo la delusione dello scorso anno e l'eliminazione ai playoff per mano del Cittadella, doveva essere questo l'anno del riscatto, l'anno della promozione diretta, senza più passare dalla lotteria degli spareggi. E' stata allestita una squadra di categoria, senza i nomi altisonanti (e costosi) dello scorso anno che però a poco servono in una categoria fatta di muscoli, sudore e sacrificio. Una squadra tosta, quadrata, che non ha stravinto il campionato ma comunque era lì. Si è presentata a Perugia da seconda, in zona promozione, con il destino tra le sue mani. E ha fallito la partita della promozione. Solo con una vittoria ci sarebbe stata la certezza della A, anche se perdendo Cremonese e Pisa il Monza sarebbe rimasto comunque secondo. Invece Cremonese e Pisa hanno fatto il proprio dovere, battendo il trasferta Como e Frosinone, il Monza no.

Non sono bastati i circa duemila tifosi partiti questa mattina dalla Brianza con auto private e bus organizzati, non è bastato il loro calore allo stadio, la città in piedi sotto la pioggia davanti al maxischermo in attesa di esplodere di gioia, la presenza dello stato maggiore del Monza al completo (ad esclusione di Silvio Berlusconi, ma presente il fratello Paolo), non è bastata la formazione al completo. Il Perugia non ha mollato un centimetro, ha giocato la partita della vita anche perché si giocava la possibilità di accedere ai playoff e quindi le motivazioni degli umbri erano quasi al pari di quelle dei brianzoli. E hanno avuto la meglio, visto che arrivando a pari punti col Frosinone (sconfitto dal Pisa, ora terzo), hanno agguantato proprio l'ottavo posto, e se la vedranno ora col Brescia. La vincente di questa partita secca incontrerà in semifinale nuovamente il Monza.

Il Monza ha cercato di fare la sua partita, accorta, attenta, tranquilla, senza farsi prendere dalla frenesia, ma la palla non ne ha voluto sapere di entrare. Anzi in più di un'occasione il Monza ha dovuto ringraziare Di Gregorio se non è capitolata prima. Ma proprio nel quarto d'ora finale, quando il Monza ha alzato il forcing mettendo il Perugia alle corde, per cercare il gol vittoria nei minuti finali, in contropiede è arrivata la doccia fredda. A volte il calcio va così, può essere crudele, e così saranno ancora playoff.

Importante ora per il Monza non accusare il contraccolpo psicologico della mancata promozione diretta. Vero che era l'obiettivo primario della stagione, ma esiste ancora la porta secondaria e il Monza deve affrontarla al meglio, più convito e determinato di come ha affrontato la partita di Perugia, consapevole che resta stavolta l'unica chance in questa stagione per accedere alla massima serie. Mancano 12 giorni all'esordio, c'è tutto il tempo per sbollire la delusione e rimettersi al lavoro, presentandosi in campo carichi e convinti. Perché nulla è ancora perduto.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 maggio 2022 alle 23:20
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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