Ma che succede? Il Monza parte bene, prima mezz’ora ottima, passa in vantaggio su rigore con Boateng dando l’impressione di essersi definitivamente sbloccato. Poi l’espulsione di Barillà cambia tutto. Nella testa subentra la paura. Sulle incertezze dei biancorossi il Chievo costruisce la sua vittoria. L'hanno vinta lì i clivensi.

Il secondo tempo, allora, non è altro che la diretta conseguenza della mancanza di consapevolezza nei propri mezzi, di questi timori e angosce di cui non ci si riesce a sbarazzarsi. Si parla di errori tecnici, tattici, di scelte sbagliate, tutte cose giustissime ma davvero il problema pare stare da un'altra parte, nella testa ancor prima che nelle gambe. Un fattore mentale. Il Monza, negli uomini superiore di gran lunga a tutti gli avversari affrontati fino ad oggi, è bloccato, timido, contratto. Una squadra smarrita, dispersa in qualcosa che non conosce, in una B che si rivela essere molto più difficile del previsto.

Quattro giornate, tre punti soltanto. Nessuno si aspettava una partenza del genere. Eppure questa è la realtà. Dopo l'entusiasmo, dopo i proclami estivi, ci si è scontrati con la dura realtà, con un campionato pieno di insidie, di trappole. La paura serpeggia tra i biancorossi. Alla prima difficoltà la squadra di Brocchi si scioglie come neve al sole. Subisce impassibile, senza riuscire a reagire.

Serve correggere la rotta, il Monza non può e non deve essere questo. È necessario però diventare al più presto squadra vera. Un gruppo unito, capace di aiutarsi nei momenti difficili, capace di uscire anche dalle situazioni peggiori. Ad oggi pare che ognuno vada un po' per la sua strada, cerchi riparo per sé stesso e basta. Il singolo abbassa la testa e prova a risolverla da sè.

Cosi, va detto, non si vince. Per vincere campionati non basta la qualità, non basta prendere i migliori, serve un gruppo forte, pronto a dare tutto per raggiungere l'obiettivo. Lo dice la storia del calcio, le figurine non bastano. 

Serrare i ranghi, ritrovarsi prima nello spogliatoio e poi in campo. Si costruiscono lì dentro le vittorie. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 26 ottobre 2020 alle 00:05
Autore: Stefano Pontoni
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