Siamo ormai vicino alla probabile separazione del Calcio Monza da mister Raffaele Palladino. Una notizia triste? Beh, assolutamente no per i tifosi biancorossi, assolutamente si per un ragazzo che oggi viene giudicato uno dei migliori allenatori di Italia quando fino a un anno e mezzo fa era ancora nel quadro tecnico della squadra Primavera.

Il motivo è semplice: la dirigenza apicale del Monza incarna tra le mille qualità anche la preziosissima, unica ed esclusiva dote tipica e riservata ai soli più grandi esperti di calcio, ovvero quella di costruire, per motivi di budget, squadre istantanee. Verità provata oltre ragionevole dubbio, non chiacchiere da tifoso innamorato.

Si, perché conoscere il calcio non vuol dire solo avere le idee chiare di come una squadra debba stare in campo. Quella è una capacità di un dipartimento del gruppo. Serve e si rende necessario conoscere persone, ambienti, momenti, tempistiche e meccanismi che stanno alla base di questo sport.  Servono decenni di esperienza ai massimi livelli.

Allora sei in grado di muoverti tra prestiti, riscatti e altri meccanismi che ti possono portare dei giocatori giovani e talentuosi calciatori nel tuo team senza spendere soldi che non si hanno. Serve anche che quando alzi il telefono dall’altra parte, ti risponda qualcuno che ti rispetti.

Dalla quantità di titoli europei italiani e mondiali vinti con il “grande Milan che fu” e il romantico grandissimo percorso intrapreso dal recente Calcio Monza, non si può non dedurre che chi conduce la squadra non sia dotato di quella magica dote di costruire squadre istantanee. Dai calciatori ai tecnici.

E quindi questa capacità ben si adatta con dei giovani allenatori la cui dote principale deve essere l’intelligenza è l’ascolto. Ascoltare da chi più di tutti su questo pianeta conosce il gioco del calcio. Intelligere, quindi crederci e combattere. Combattere per superare gli ostacoli. Combattere per vincere.

E quindi ancora, chi sarà il prossimo Palladino? Un'altro sconosciuto con quelle caratteristiche andrà benissimo, perché seppur vero che ora mister Palladino sia pronto grazie al Monza per altri pianeti, è giusto che vada dove vuole per proseguire il proprio percorso. Noi siamo contenti per lui, tanto con noi rimane e rimarrà per sempre il retaggio del presidente Berlusconi e colui che davvero impersonifica quanto di cui sopra descritto: Adriano Galliani, aka Condor.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 14 marzo 2024 alle 06:00
Autore: Roberto Sabatino
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