C’è un sottile confine, nascosto nell’inconscio, che lascia galleggiare l’inizio di campionato del Monza nella terra di mezzo brulla o rigogliosa, ricca della travolgente sensazione d’incompiutezza che carica di suggestioni e aspettative la curva pericolosa di domani sul campo del Cittadella. Al Tombolato non ci sono ansie da trasmettere, né paure da rimuovere o delusioni da smaltire, ma soltanto la consapevolezza d’una consistenza tecnica e anche tattica da innaffiare con i risultati come i fiori con l’acqua. Ne è a conoscenza Brocchi, pronto a tracciare la strada per ritrovare la connessione delle idee scambiando posizioni per ingranare i meccanismi tattici e riprendere in mano le certezze all’atto pratico, invertendo la rotta poco piacevole dopo l’inizio di stagione deludente che ha fruttato ai brianzoli 3 punti in 4 gare, mancando nel controllo gestionale e nella fase di rifinitura del reparto offensivo ancora a secco. 

ENTUSIASMO RITROVATO. C’è stata la vittoria in Coppa sul Pordenone ad accentuare l’impeto della reazione e l’ardore di un gruppo che lavora in sintonia con lo staff tecnico per farsi trovare pronto slegandosi per colorare d’intensità viva il gioco insistente nella proposizione della manovra nella metà campo avversaria. È un po’ mancato in questo primo scorcio di torneo il gioco fluido fatto di verticalizzazioni e triangoli per sprigionare la fantasia degli uomini della trequarti pronti a dare creatività nei metri conclusivi: concetti che Brocchi aveva esplicato l’anno scorso in C come fondamentali della sua filosofia d'impostazione. L’ambiente deluso dall’avvio caratterizzato da disattenzioni difensive e forte imprecisione nella gestione degli episodi, ora s’aspetta la prima vittoria con la squadra sul pezzo e la legittimazione della convinzione di poter ambire ai quartieri d’alta classifica. 

TEST VENETO. La sfida di Cittadella non è un esame di riparazione, semmai un test d’ingresso per mettere una cesura al passato andando a caccia della prima gioia stagionale inaugurando l’auspicata scalata su cui Galliani non ha dubbi: “Questa squadra stupirà gli scettici, normale ci sia un periodo di assestamento”. Anestetizzare l’avversario aumentando la pericolosità offensiva con maggior cinismo, effervescenza negli attacchi e incisività nella fase di rifinitura: vuole affrontare le insidie col petto in fuori la truppa brianzola, regalandosi il primo frammento di gloria nell’istante della redenzione per prendere l’ascensore e arrivare, con prudenza e determinazione, al piano tanto desiderato. 

Sezione: Focus / Data: Ven 30 ottobre 2020 alle 10:00
Autore: Niccolò Anfosso / Twitter: @Nicanfo2000
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