Il giornalista Filippo Russo, sul portale Lettera43.it, ha preso in carico la situazione del Monza che da squadra dei sogni, si è trasformata quest'anno in squadra da incubo. 

Analizzate così le cause che, sempre secondo Russo, arrivano già fin dall'arrivo di Silvio Berlusconi nel settembre 2018: "Una società calcistica fuori dal tempo. Basata su un modello mecenatistico non più riproducibile, persino complicato da inquadrare in un contesto economico del calcio in cui i principi del fair play finanziario comanderebbero un’equilibrata gestione aziendale. E invece, da quando a settembre 2018 l’AC Monza è stata rilevato in Serie C da Fininvest, è stata la sagra del rosso di bilancio, ripianato a fine esercizio dall’azionista di controllo con emissione di congruo assegno".

"Ebbene sì, in termini di modello aziendale il Monza era un pezzo di calcio Anni 80-90 paracadutato negli Anni 20 del nuovo millennio. Una bizzarria che non poteva durare. E avrebbe dovuto rendersene conto, prima di chiunque altro, proprio Galliani. Che invece, da tifoso della squadra brianzola, ha voluto regalarsi un breve ciclo nell’élite del calcio italiano", prosegue il giornalista.

Così su Lettera43.it vengono riportati i bilanci del Monza, dalla C alla Serie A, evidenziando come i conti siano sempre stati in rosso:

2019 (Serie C): -9 milioni 255 mila 440 euro;

2020 (Serie C poi Serie B): -26 milioni 76 mila 952 euro;

2021 (Serie B): -31 milioni 268 mila 43 euro;

2022 (Serie B poi serie A): -65 milioni 402 mila 911 euro;

2023 (Serie A): -60 milioni 280 mila 526 euro;

2024 (Serie A): -47 milioni 971 mila 892 euro.

Con un futuro nebuloso, ed una proprietà che dunque vuole vendere il club: "In queste condizioni, era chiaro che il giochino potesse funzionare soltanto fino a che Fininvest fosse disposta a ripianare i buchi scavati, anno per anno, da gestioni vissute nettamente al di sopra delle proprie possibilità. Altrettanto chiaro è stato che, morto Silvio Berlusconi, la pacchia fosse finita. Chi riponeva speranze nei figli di Sua Emittenza lo faceva a patto di dimenticare che quelli non volevano più saperne nemmeno del Milan. Figurarsi quanto potessero tenere al Monza.".

Sempre Russo, commenta anche la parabola discendente di Adriano Galliani: "In questo senso, la circostanza dell’ingloriosa chiusura da celebrare a fine maggio sul campo del Milan sarà emblematica. Magari farà rivivere a Galliani il tempo in cui la compiacente propaganda lo faceva sentire un grande dirigente: l’architetto delle glorie internazionali del Milan berlusconiano, ma anche il Condor che negli ultimi giorni di calciomercato raccattava gli avanzi e si faceva passare per grande stratega. Soprattutto, l’ex antennista del Cav avrà il senso reale e definitivo di cosa è stato il Monza in questi anni folli che, sotto la proprietà di Fininvest, l’hanno portato dalla Serie C a tre campionati di A".

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 12 maggio 2025 alle 14:03
Autore: Roberto Sabatino
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