Riceviamo e pubblichiamo la lettera del tifoso biancorosso Carlo Tagliabue che, nonostante il Monza abbia già da mesi voltato pagina passando da Fininvest alla Beckett Layne Ventures, vuole ricordare il ruolo fondamentale anche in ciò dell'ex dirigente biancorosso Adriano Galliani.

"L’ultimo gesto d’amore di Adriano Galliani. C’è un momento, nella vita di un uomo, in cui la logica del risultato lascia spazio a quella del cuore. È successo anche nel calcio, ed è successo a Monza, quando Adriano Galliani ha fatto ciò che molti non hanno capito, ma che solo oggi si può raccontare per ciò che davvero è stato: un atto d’amore. Un anno fa, il Monza stava affondando. La squadra che Silvio Berlusconi aveva portato fino in Serie A con un sogno negli occhi stava perdendo colpi, e fuori dal campo le certezze si sgretolavano. Berlusconi non c’era più, la Fininvest si preparava a voltare pagina, e attorno a Galliani – quel volto sempre composto, ma con lo sguardo segnato da chi sa di dover decidere da solo – regnava il silenzio. Il mercato invernale del Monza della scorsa stagione è stato il crocevia di tutto. I tifosi si aspettavano rinforzi, nomi, colpi di scena. Invece Galliani ha venduto. E non ha comprato nessuno. Una scelta che, agli occhi di molti, è parsa folle. Tradimento. Resa. Gli insulti sono piovuti come pioggia d’inverno su chi, per decenni, aveva rappresentato il calcio italiano nel mondo. Ma Galliani non è uno che si difende con le parole. È uno che guarda i numeri, i bilanci, ma soprattutto le persone. E in quel momento capì che il Monza, così com’era, non poteva salvarsi. Avrebbe potuto tentare l’ultima carta, comprare, spendere, illudere tutti. Ma avrebbe consegnato la società al disastro, lasciandola vuota e senza futuro. Scelse invece la via più dura, quella del silenzio e del dolore: sacrificare la Serie A per salvare il Monza. Sapeva che sarebbe stato fischiato, insultato, dimenticato. Ma lo fece lo stesso. Perché chi ama davvero non sceglie ciò che conviene, sceglie ciò che resta. E oggi, che il Monza ha una nuova proprietà, un nuovo allenatore, e un entusiasmo ritrovato, è giusto dire la verità: tutto questo è stato possibile solo perché Galliani, un anno fa, ha deciso di farsi da parte nel modo più dignitoso che esista, salvando i conti, la credibilità e il futuro della squadra della sua città. Non lo troveremo in prima fila a prendersi il merito, non lo sentiremo dire “ve l’avevo detto”. Ma chi ha un po’ di memoria, e un po’ di cuore, sa che se oggi Monza può ancora sognare, è perché un uomo, in silenzio, ha scelto di soffrire per amore. E quella, nel calcio come nella vita, è la forma più alta di vittoria".

Sezione: Focus / Data: Lun 10 novembre 2025 alle 11:15
Autore: Roberto Sabatino
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