Iniziamo la nostra rassegna odierna con un'intervista a Davide Diaw, ormai calciatore del Vicenza,  stamane sulla Gazzetta dello Sport.

Quando ha detto "Impossibile dire di no ad una società così ambiziosa e organizzata"?
"Quando sono arrivato a Vicenza..."

Ma non solo, perchè lo ha detto anche quando è arrivato a Monza, la professione di stima verso Galliani non ha portato fortuna, cosa non ha funzionato?
"Non saprei, c'erano tante aspettative su di me, ma nel calcio che è fatto di momenti, succede".

È stata anche una questione tattica? A volte a Monza ha giocato esterno nel 4-3-3, in un ruolo non suo.
"Sì è vero, preferisco giocare con un'altra punta che abbia compiti opposti ai miei, io attacco la profondità e lui gira dietro. Non credo che a Monza il problema sia stato quello, ormai è andata, è inutile tornarci sopra".


Di Carlo gioca col 4-3-1-2 o 4-4-2.
"Ho accettato Vicenza per altri motivi, perchè è una piazza storica e che ha una società dalle grandi idee".

Quanto conta avere un allenatore che è stato una bandiera della squadra?
"Tantissimo, è un valore aggiunto. Mi ha fatto capire subito quanto tiene al Vicenza e il suo entusiasmo lo ha trasmesso ai suoi giocatori".

La Serie A a Vicenza manca da vent'anni...
Tanti, troppi per una città che vive di calcio e merita di più, i tifosi sono tanto appassionati. Spero di ritrovare i tifosi allo stadio perchè non ho mai giocato in una squadra con un pubblico importante".

 
Sezione: Ex Biancorossi / Data: Sab 24 luglio 2021 alle 09:54
Autore: Emanuele Dell'Anna
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