Fausto Marchetti, leader della Curva Pieri, ha rilasciato un'intervista a Il Giorno per parlare dell'amara retrocessione del Monza: "Che ci avviassimo verso un ridimensionamento dopo la morte di Silvio Berlusconi era prevedibile, ma non che diventassimo la peggiore squadra di Serie A - ha detto -. Così come non capiamo il silenzio di Adriano Galliani, amministratore delegato e vicepresidente. Silenzio irrispettoso verso la città, che lo aveva anche premiato con il Giovannino d’Oro, verso i tifosi, verso gli stessi sponsor: Galliani è sparito, non si può essere in prima fila solo quando si vince.

Ma non siamo irriconoscenti, sappiamo che senza Berlusconi e Galliani non saremmo mai andati in A. Retrocedere per i tifosi di vecchia data non è un dramma, ci siamo passati diverse volte, abbiamo conosciuto tutte le categorie. Il problema è il modo in cui lo fai. Bastava dire a cosa si stava andando incontro e che c’era la volontà di ridimensionare e magari riprovarci. Ci si poteva attrezzare per tempo, è da quando è morto Berlusconi che si era capito che gli investimenti non sarebbero più stati gli stessi. E invece sono state fatte scelte sbagliate e incomprensibili, anche io da tifoso avrei ridimensionato questa squadra per la quale erano stati spesi 340 milioni di euro per portarla fino a qui, ma si doveva fare con un altro approccio. E invece si è fatta una squadra costosissima, con stipendi da oltre un milione di euro a giocatori che non sono valsi nemmeno una minima parte di quanti sono stati pagati. Con procuratori che hanno piazzato i loro giocatori a spese folli".

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 07 maggio 2025 alle 14:30
Autore: Redazione Tuttomonza
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