Attraverso i propri canali social, il giornalista Carlo Gaeta ha navigato controcorrente commentando l'addio di Adriano Galliani alla poltrona dirigenziale del Monza dopo sette anni di gestione con Fininvest.

"Ripetita iuvant, evidemente, solo per lui. Per noi un disco rotto che continua a ripetere lo stesso refrain, ormai inascoltabile, da tempo. Ieri è finita un'era, ne inizia un'altra. Se ci guardiamo alle spalle alcune cose potevano essere gestite diversamente, con presenza e modalità diverse. Galliani è uscito di scena di fatto circa un anno fa, rilasciando dichiarazioni solo agli organi di stampa 'amici'. Ho sentito anche dire che la stampa locale non lo ha rispettato. Ma il geometra ha rispettato la stampa locale, i poveri peones che quotidianamente scrivono di Monza, i tifosi, la città, i suoi tanti elettori? I vecchi monzesi conoscono bene la storia di colui che grazie a Berlusconi è diventato il Condor. Ricordano bene i suoi trascorsi locali, gli hanno dato merito per aver messo sul tavolo di Silvio l'idea di acquistare il Monza, in buona parte merito anche per la cavalcata che ha portato la società per la prima volta in A, ma non hanno accettato la sua prematura scomparsa quando il Monza ha iniziato la caduta. E non hanno capito bene anche il modo con cui si è caduti. Perché bastava poco per non cadere, ma evidentemente doveva andare così. Ma nessuno ha potuto chiedere nulla. Per l'AD solo uscite concordate sulla stampa a lui 'comoda', le solite frasi, e repentine sparizioni dal Brianteo. Ognuno ha il suo tempo e la sua storia. Grazie, ma non sentirò la sua mancanza".

Sezione: News / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 18:31
Autore: Roberto Sabatino
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