Con la rassegna passiamo da Tuttosport che intervista l'ex tecnico del Monza Cristian Brocchi e titola: ""Tornerò per vincere", Brocchi pronto a ripartire dopo l'avventura a Monza".
Brocchi quindi è stato allenatore del Monza nelle ultime tre stagioni, oggi sul mercato delle panchine.
"Sono stati anni di sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni. Abbiamo portato avanti un bel lavoro, vincendo un campionato e arrivando a pochi passi dalla promozione in A. In totale accordo con i vertici dirigenziali a fine stagione abbiamo deciso di separare le nostre strade, era finito un ciclo", queste le prime parole del tecnico ex Monza.
Cosa ha funzionato bene e cosa meno?
"Nella prima parte di campionato ha influito molto la pandemia, siamo stati la prima squadra di Serie B a dover subito prescindere da 9 giocatori positivi al Covid. Poi è iniziata la nostra cavalcata verso il secondo posto, non nascondo che c’è stato anche un periodo di flessione, dove alcuni giocatori sono mancati a causa degli infortuni, ma anche in quel caso non ci siamo abbattuti. Se a due gare dalla fine non avessero dato quel rigore alla Salernitana, sul punteggio di 1-1 contro il Pordenone, forse ora staremmo raccontando un’altra storia".
Adriano Galliani ha esaltato il suo percorso, raccontando come sia stato “massacrato dai media”.
"La pressione c’è sempre, a maggior ragione quando alleni il Monza e l’unico obiettivo è vincere. Da calciatore ho giocato per maglie importanti, dove la pressione serviva a farti rendere al meglio, per me è anche qualcosa di positivo. Le aspettative che c’erano sulla squadra hanno influito in maniera negativa".
Come si è lasciato con la società?
"Direi molto bene. Conosco il Dottor Galliani e il presidente Berlusconi da anni, c’è stima reciproca, al punto che nessuna delle parti voleva decidersi a chiudere questa avventura. Abbiamo avuto modo di riflettere però, capendo che dovevamo dividerci per trovare nuove motivazioni, e per lasciarci alla spalle la delusione di una promozione sfumata all’ultimo, che comunque brucia ancora".
Ha fatto riferimento ai giocatori che sono mancati, i tifosi si aspettavano di più da Balotelli e Boateng.
"Quando hai in squadra giocatori che hanno quella notorietà, ci si aspetta che tutto giri nel verso giusto. In realtà penso che Prince abbia dato tanto alla squadra, ha solo avuto un periodo difficile in seguito ad un infortunio. Mario invece è arrivato in condizioni fisiche precarie, ha cercato di recuperare subito e anche lui si è fatto male due volte nel giro di poco tempo, e quindi il suo ingresso in squadra è avvenuto lentamente. In ogni caso con le sue sei reti ha fornito un contributo importante".
Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
"Mi vedo ancora su una panchina, non so dove. Per adesso ho ricevuto diverse proposte anche dall’estero e da campionati importanti. Sto aspettando l’occasione giusta, nel frattempo osservo, studio e mi aggiorno".
Brocchi quindi è stato allenatore del Monza nelle ultime tre stagioni, oggi sul mercato delle panchine.
"Sono stati anni di sacrifici, ma anche di tante soddisfazioni. Abbiamo portato avanti un bel lavoro, vincendo un campionato e arrivando a pochi passi dalla promozione in A. In totale accordo con i vertici dirigenziali a fine stagione abbiamo deciso di separare le nostre strade, era finito un ciclo", queste le prime parole del tecnico ex Monza.
Cosa ha funzionato bene e cosa meno?
"Nella prima parte di campionato ha influito molto la pandemia, siamo stati la prima squadra di Serie B a dover subito prescindere da 9 giocatori positivi al Covid. Poi è iniziata la nostra cavalcata verso il secondo posto, non nascondo che c’è stato anche un periodo di flessione, dove alcuni giocatori sono mancati a causa degli infortuni, ma anche in quel caso non ci siamo abbattuti. Se a due gare dalla fine non avessero dato quel rigore alla Salernitana, sul punteggio di 1-1 contro il Pordenone, forse ora staremmo raccontando un’altra storia".
Adriano Galliani ha esaltato il suo percorso, raccontando come sia stato “massacrato dai media”.
"La pressione c’è sempre, a maggior ragione quando alleni il Monza e l’unico obiettivo è vincere. Da calciatore ho giocato per maglie importanti, dove la pressione serviva a farti rendere al meglio, per me è anche qualcosa di positivo. Le aspettative che c’erano sulla squadra hanno influito in maniera negativa".
Come si è lasciato con la società?
"Direi molto bene. Conosco il Dottor Galliani e il presidente Berlusconi da anni, c’è stima reciproca, al punto che nessuna delle parti voleva decidersi a chiudere questa avventura. Abbiamo avuto modo di riflettere però, capendo che dovevamo dividerci per trovare nuove motivazioni, e per lasciarci alla spalle la delusione di una promozione sfumata all’ultimo, che comunque brucia ancora".
Ha fatto riferimento ai giocatori che sono mancati, i tifosi si aspettavano di più da Balotelli e Boateng.
"Quando hai in squadra giocatori che hanno quella notorietà, ci si aspetta che tutto giri nel verso giusto. In realtà penso che Prince abbia dato tanto alla squadra, ha solo avuto un periodo difficile in seguito ad un infortunio. Mario invece è arrivato in condizioni fisiche precarie, ha cercato di recuperare subito e anche lui si è fatto male due volte nel giro di poco tempo, e quindi il suo ingresso in squadra è avvenuto lentamente. In ogni caso con le sue sei reti ha fornito un contributo importante".
Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
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