I bilanci, si suol dire, si fanno alla fine e i veri valori delle squadre vengono fuori spesso in Primavera. Non c’è da stupirsi quindi se il Monza ha attraversato qualche difficoltà a inizio stagione, con una squadra per metà nuova e tanti calciatori (molti dei quali stranieri) a doversi adattare al nostro calcio. Ma i veri valori stanno finalmente venendo fuori e il Monza, a fine 2020, è terzo in B. Ma c’è chi in questa iniziale altalena di risultati è stato quasi sempre continuo come rendimento, un elemento della “vecchia guardia”, scelto anche come capitano in caso di mancanza di D’Errico. Stiamo parlando di Marco Armellino, che si è gentilmente concesso in un’intervista ai microfoni di TuttoMonza.it.

Monza al terzo posto, dopo un avvio difficile la stagione sta finalmente volgendo nel verso giusto. Come interpreti questo cambio di marcia?
“Era un cambio di marcia che mi aspettavo visto il valore della rosa e i calciatori che sono arrivati. Ce lo stiamo godendo, stiamo lavorando sodo per fare ulteriori punti e salire ancora la classifica. Una squadra del genere deve stare nelle primissime posizioni”.

Sei d'accordo nel dire che le principali difficoltà ad inizio stagione erano da ricercare in un gruppo nuovo che aveva bisogno di interiorizzare i dettami del tecnico?
“All’inizio non c’erano delle vere difficoltà, abbiamo fatto delle ottime partite, non sono arrivati i risultati ma la squadra si è espressa sempre bene. La società ha cambiato tanto, sono arrivati tanti calciatori nuovi, non è facile amalgamarsi subito ma il gruppo è vivo, la squadra è forte e faremo di tutto per fare più punti possibili per far sì che il sogno Monza si avveri”.

Anche se la squadra viaggiava a corrente alternata, tu sei sempre stato uno dei più continui in campo: a cosa si deve questo ottimo stato di forma?
“Essendo qui da due anni con mister e staff già sapevo quali erano le loro richieste. L’importante è che la squadra ha ripreso il cammino verso la vetta, qui non si pensa all’io ma al collettivo. Lavoriamo per migliorarci sempre tutti”.

In assenza di D'Errico ti è capitato di indossare la fascia di capitano: che emozione si prova?
“In assenza di D’Errico, Lepore e Fossati ci sono io. E’ sempre un motivo di orgoglio, l’ho portata anche con Reggina e Lecce, un motivo di vanto rappresentare una società del genere”.

Nelle prossime due partite incontrerete Salernitana e Lecce: che partite saranno per te, campano ed ex Lecce?
“Pensiamo partita dopo partita, ora c’è la capolista, non vediamo l’ora di confrontarci con loro, speriamo di batterla per andare a -2 da loro. A Lecce sarà una gara da ex, abbiamo vinto due campionati consecutivi, farà effetto andare a giocare lì ma ora pensiamo prima alla Salernitana”.

Che aiuto possono dare in campo campioni come Boateng e Balotelli?
“Boateng ci sta dando una grossa mano, ma anche come persona, come presenza. Aspettiamo Mario, non devo presentarlo io, un campione mondiale, faremo sì che si possa esprimere al meglio perché può essere solo un grande vantaggio averlo con noi. E’ un onore per me averli al mio fianco, li vedevo solo in tv ed è un onore cambiarmi ed allenarmi insieme a loro ora”.

Che tipo di lavoro chiede Brocchi alle mezze ali in fase protettiva con il nuovo sistema basato sul 4-3-3? Ci spiega le differenze di approccio nel primo pressing rispetto al trequartista?
“Per le mezzali non cambia tanto, sono i tre avanti che cambia, noi facciamo il solito lavoro di corsa, supporto agli attaccanti, legare il gioco e lottare per vincere le partite”.

Quali le pretendenti più accreditate per il salto di categoria?
“Per me ci sono Spal e Lecce in primis, squadre di livello retrocesse e con un’ossatura da serie A. La classifica dice che Salernitana ed Empoli sono lì, e pian piano arriverà anche il Monza…”.

Sezione: Esclusive / Data: Lun 28 dicembre 2020 alle 16:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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