Lunga intervista oggi sulla Gazzetta dello Sport ad Adriano Galliani che si racconta dopo l'addio al Monza: "Lasciare è stata un'emozione forte, il club che amo da quando avevo 5 anni, mia madre mi portava allo stadio, è la squadra della mia città. Ho ringraziato la nuova proprietà che mi aveva offerto la carica da presidente ma non mi vedo in una società che non sia di Berlusconi/Fininvest". 

"Più orgoglio o tristezza nel distacco? Orgoglio. Un club mai stato in A ha sconfitto Inter, Milan, Juve e Napoli, quattro grandi. Ma è un orgoglio anche aver lasciato uno stadio con licenza UEFA. Nel 2018 lo avevamo raccolto inagibile. E poi un centro di allenamento che è tra i migliori d’Italia. Berlusconi ha speso 40 milioni per le due strutture".

Sulla storica, prima, promozione del Monza in A, poi, afferma: "Nei 44 anni vissuti accanto a Berlusconi non gli ho mai visti occhi felici come a Barcellona, dopo la sua prima Champions, e a Pisa, dopo la promozione in A del Monza. Seguì lo splendido campionato 2022-23. Il Monza è stato l’ultima, grande gioia del presidente. Ne sono assolutamente convinto".

Poi sulla trattativa Pessina: "Lo chiamai mentre Berlusconi festeggiava nello spogliatoio del Pisa, gli dissi che eravamo saliti in A e riattaccai. Iniziò la trattativa con l'Atalanta, mio padre aveva amministrato il palazzo dove viveva suo nonno. Il presidente sognava una piccola Athletic Bilbao, solo atleti lombardi. Mi sembrava meraviglioso che il presidente vivesse nella provincia di Monza e che l'ad e il capitano fossero nati a Monza".

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 26 settembre 2025 alle 10:56
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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