Intervista di Raffaele Palladino sull'edizione odierna di "Repubblica", col mister del Monza che ha parlato della prossima stagione ma non solo.

"L'obiettivo di quest'anno? La salvezza. L'ho detto alla squadra. Mi piacerebbe ripetere la scorsa stagione, ma questa sarà più insidiosa. Gli avversari ci conoscono, e dalla Serie B sono salite squadre forti. 

Oggi mi sento più ricco dal punto di vista umano, sono cresciuto come uomo, sono più competente. Io sono in cerca di un approccio che sia davvero mio, il copia e incolla nel calcio non funziona. Per guidare un gruppo non esiste un manuale, serve umanità. Contano le sensazioni: quando entri in spogliatoio, quando vedi i giocatori passeggiare, quando sono giù di morale dopo una sconfitta".

Palladino è poi tornato sul momento della sua investitura come nuovo allenatore del Monza in Serie A: "Galliani mi ha chiesto di fare l'allenatore della prima squadra, mi ha chiamato un lunedì mattina, dicendomi che mi voleva dare questa responsabilità, ma che mancava l’approvazione di Berlusconi. Siamo andati a cena da lui ad Arcore, mi sono sentito in famiglia. Abbiamo parlato solo di pallone, per quattro ore. Ho capito subito che mi trovavo fra appassionati di calcio come me, comprese Marta Fascina e Marina".

E il discorso si sposta sulla scomparsa del presidente: "Abbiamo perso una guida. Come ci ripete Galliani, dobbiamo dare il massimo anche per lui, che ci ha permesso di salire in Serie A e restarci. Mi manca anche personalmente. Lo sentivo spesso, andavo a trovarlo. Mi faceva complimenti, dopo le vittorie mi ringraziava. Sono convinto che nel nostro piccolo gli abbiamo dato pensieri felici anche nell'ultimo periodo, segnato dalla sofferenza".

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 31 luglio 2023 alle 12:55
Autore: Roberto Sabatino
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