Che mercato è stato? Per il Monza straordinario. Campagna pazzesca quella dei biancorossi. Dopo aver dominato la C, Galliani ha scelto di azzerare tutto e ripartire, di ricostruire da capo la rosa. Alla fine si chiude con 13 acquisti, alcuni davvero impensabili e fuori scala per il campionato cadetto, acquisti che per forza di cose mettono i brianzoli davanti a tutti gli altri. Nessuno ha fatto un mercato del genere, nemmeno in A. 

Nel turbinio del momento passano ancora un po' inosservati gli arrivi di giocatori come Barberis e Di Gregorio, il migliore centrocampista e il portiere più talentuoso della scorsa stagione, o di Marin, il crack del calcio croato. Questo ci fa ben capire le dimensioni spropositate dell'operato della società. 

Galliani ha messo nel motore gente scafata e di esperienza, calciatori di categoria come Barillà e Donati, ma anche giovani promesse, come Colpani e Bettella. Gli va da dato merito di aver costruire una squadra equilibrata. Quello che si dice, il giusto mix tra esperienza ed intraprendenza.

Il grande colpo? Viene facile dire Boateng. Vero che l'ex Milan è stata la ciliegina sulla torta, un colpo da 90 che poteva arrivare solo grazie a Berlusconi e Galliani, ma per me il grande acquisto è un altro. Io dico Carlos Augusto, giocatore che i biancorossi hanno strappato alla concorrenza di squadre come Roma e Fiorentina, che possono al momento offrire palcoscenici diversi. A convincerlo è stata la solidità del progetto, cosa che altrove, ripeto anche in Serie A, si fatica a trovare. Aver portato il brasiliano a Monza è tanta roba, chapeau. 

Unica cosa. Almeno dal mio punto di vista avrei fatto qualcosa di diverso davanti. A Gytkjaer avrei preferito Donnarumma, una garanzia in B. Il danese si è conquistato la chiamata grazie a caterve di gol nel calcio nordico, vedremo se saprà ripetersi. Resta un po' una scommessa, che può andare bene o anche male. Stesso discorso per Maric, super in Croazia, ancora tutto da pesare in Italia. Per vincere subito, forse, sarebbe stato meglio una punta che conosceva già la categoria. 

Tanto lavoro è stato fatto anche in uscita. Va riconosciuto alla società di aver saputo lavorare bene anche sul fronte cessioni. Ad un certo punto la rosa era troppo ampia, razionalizzarla è stata un'operazione indispensabile. Qualche giocatore in più è rimasto, quello è vero, ma nulla di gravoso. 

Voto? 9 abbondante. Il 10 se fosse arrivato Ibrahimovic, lo scrivo con un mezzo sorriso. Già l'averlo sognato per qualche settimana per il Monza è tanta roba. Ora la parola passa al campo. Essere i re del mercato, purtroppo, conta fino ad un certo punto.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 06 ottobre 2020 alle 08:15
Autore: Stefano Pontoni
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