Adriano Ancona, giornalista sportivo, ha dedicato un breve articolo sulla rivista La Coda del Drago, raccontando in chiave personale il percorso fatto dal Monza in questi due anni di Serie A. Il tutto con un focus sul suo rapporto con la Brianza e alcune figure di rilievo nella storia del Monza, come lo sono stati Adriano Galliani e Raffaele Palladino. Ecco una sintesi del suo articolo, raccolta in tre punti chiave. 

Galliani: simbolo del senso di appartenenza

Il Monza arriva dopo 110 anni di storia per la prima volta in Serie A a maggio 2022.  Adriano Galliani è stato, ed è, uno dei simboli dei traguardi di questo Monza, se non il simbolo principale. Nato ottant'anni fa a Monza, non a caso. Un simbolo lo è anche il senso di ribellione della città all'idea di non essere una cintura o un'estensione di Milano, al rifiuto del collegamento tramite la metropolitana. Se Monza prima era conosciuta solo per la formula 1, ora, scrive sempre Ancona, "ogni comune della Brianza (ad eccezione di uno) ha almeno un abbonamento allo stadio del Monza". 

La rottura col passato: Berlusconi e il Milan 

Un’associazione praticamente spontanea al Monza è quella alla figura di Silvio Berlusconi, il presidente più vincente nella storia del Milan e che è stato fino all'ultimo proprietario del Monza, lasciando poi le redini a Galliani. Ecco, per cercare di rompere questo legame col passato e le associazioni alla realtà rossonera e il Cavaliere, Galliani fa una mossa piuttosto interessante: manda via Stroppa, eroe della salita in Serie A ed ex milanista, per ripartire da un uomo che avrebbe segnato due anni di calcio Monza: Raffaele Palladino. 

Palladino e le sue doti 

Dopo una parentesi sulla sua infanzia e il rapporto speciale con la Brianza, Ancona elenca brevemente le caratteristiche che hanno portato Palladino ad essere uno degli allenatori più amati nell'ambiente Monza dopo Stroppa. Già con la maglia della Juventus, ricorda il giornalista, "si capiva che non era un ragazzo come gli altri". Ne sottolinea poi lo spirito di innovazione  e svecchiamento, l'empatia, la capacità di valorizzare i singoli e il coraggio di dare spazio ai giovani. Palladino è stato, nonostante qualcosa da ridire sul passaggio alla Fiorentina, una figura centrale per due anni di storia biancorossa. 

L'articolo intero è disponibile in versione cartacea oppure in PDF sul sito della rivista. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 23 settembre 2024 alle 14:15
Autore: Filippo Pelucchi
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