Doveva essere, anzi per certi versi almeno mediaticamente lo è anche stato, il colpo dell'estate e poi...e poi se ne stanno perdendo via via le tracce.

Dall'arrivo a Linate con il jet privato di Berlusconi alla tribuna nella gara contro il Chievo Verona sembra passata una vita e invece si parla soltanto di pochi mesi. Cosa è successo nel frattempo? 15 presenze, la gran parte spezzoni e solo due gol messi a segno. Numeri impietosi, un magro bottino che ha trasformato Mirko Maric da bomber a tribunaro

Eppure in estate c'aveva creduto fortemente il Monza, convinto dalle 20 reti con la maglia dell’Osijek e il titolo di capocannoniere del campionato croato. Galliani non aveva indugiato e per strapparlo alla concorrenza dei Rangers Galsgow di Steven Gerrard, aveva messo sul piatto una cifra importante, soprattutto per la cadetteria, 4,5 milioni di euro. 

Un investimento che ha reso decisamente meno di quanto ci si aspettasse. Il croato, troppo simile per movimenti anche allo stesso Gytkjaer, con il quale si diceva perfino potesse comporre una coppia atomica, è uscito ben presto dalle rotazioni di Brocchi. Sorpassato nelle gerarchie da Dany Mota prima, con l'arrivo di Balotelli e Diaw praticamente è diventato un esubero. Il tecnico sembra non averci creduto fin dal principio. Le sue caratteristiche sembrano poco integrarsi con gli schemi adottati.

Brocchi l'ha provato anche largo, in stile Mandzukic alla Juve, senza però grossi risultati. Ovviamente ad un giocatore dal fisico possente, tutt'altro che brevilinio, non si può chiedere di fare l'esterno a tutta fascia. Poi la bocciatura definitiva, da gennaio a questa parte.

E ora? Separato in casa, dopo che il Monza, nell'ultimo giorno di mercato ha provato a darlo al Vicenza. Maric ha detto no, volenteorso di giocarsi le sue carte. Un'occasione, però, difficilmente arriverà da qui alla fine. Là davanti sono già in troppi...

A fine stagione probabile allora che arriverà quella separazione rimandata a gennaio. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 23 febbraio 2021 alle 10:30
Autore: Stefano Pontoni
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