Dalla notte di Pisa del 29 maggio 2022 al doppio colpo alla Juventus, dal successo a San Siro contro l'Inter alla retrocessione del 2025 e al passaggio di proprietà. La storia del Monza è fatta di alti e bassi che, nel complesso, ne hanno segnato l'identità.

Se ami il Monza, sai bene che la sua storia recente ha compresso decenni di attese in pochi anni di scosse continue.

-La prima, irripetibile, promozione in Serie A del 2022

-La stagione d'esordio chiusa a 52 punti (11° posto) con vittorie pesanti sui campi delle grandi

-Il primo biennio in A consolidato da un 12° posto nel 2023/24

-La caduta del 2024/25, con la retrocessione del 4 maggio 2025 e, poche settimane dopo, la cessione del club a un fondo statunitense.

Questa è la cronologia visibile. Ma a tenere unita la tifoseria sono soprattutto i momenti: istantanee che hanno acceso lo stadio, storie di riscatto e appartenenza.

Tifo, città e nuove abitudini digitali: tra stadio e social

La settimana del tifoso non si esaurisce nei 90 minuti. C'è lo stadio, c'è la clip social, c'è il podcast di quartiere, ci sono i giochi manageriali e i fantasy che trasformano ogni biglietto in un microcosmo di statistiche. E, tra una partita e l'altra, molti appassionati tengono alta l'adrenalina con i giochi online a tema calcio. Sono sempre di più i fan che si affidano ai casino con spid per intrattenersi nel tempo libero.

Nel settore del gioco a distanza regolato dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), diversi operatori autorizzati integrano lo SPID nella fase di registrazione o di login. Perché? L'identità digitale facilita l'onboarding perché collega in un click i dati anagrafici e le verifiche, che in passato richiedevano il caricamento manuale dei documenti. L'ecosistema ADM, oltre alle licenze e ai controlli, mette a disposizione degli strumenti ufficiali come l'autoesclusione nazionale accessibile proprio con lo SPID.

Perché sono gettonati? Per tre ragioni semplici:

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2022: la prima volta in Serie A

Il 29 maggio 2022, a Pisa, il Monza guadagna il primo, storico accesso alla Serie A. Non è un dettaglio: parliamo di un club nato nel 1912, per quarant'anni nell'orbita della Serie B, entrato per la prima volta nell'élite grazie a una partita di spareggio che sembra scritta per la drammaturgia sportiva. Dopo l'1-0 dell'andata, il ritorno è una montagna russa: 2-2 nei 90', supplementari, poi i gol di Marrone e Gytkjær fissano il 3-4 e la promozione. Da quella sera, la Brianza calcistica non è più la stessa.

Quel successo pesa anche per ciò che simbolicamente interrompe: per decenni il Monza è stato "la grande incompiuta" del calcio italiano, la squadra con il maggior numero di stagioni in B senza aver mai toccato la A. Il tabù cade lì, in una trasferta.

Dietro, ci sono scelte manageriali nette: l'acquisto del club da parte di Fininvest (2018), la coppia Berlusconi-Galliani come regia, gli investimenti graduali, le infrastrutture riqualificate. L'onda lunga di questo progetto arriva fino a oggi: l'impronta organizzativa e mediatica di quella proprietà ha cambiato l'ambizione percepita del Monza.

Le imprese in A: le vittorie che hanno fatto il giro d'Italia

Appena sbarcato in A, il Monza timbra la memoria collettiva con due fotogrammi che ogni monzese rivede a occhi chiusi.

- 18 settembre 2022, U-Power Stadium: Monza-Juventus 1-0. È la prima vittoria biancorossa in Serie A. Decide Christian Gytkjær, la squadra di Palladino debutta con coraggio, Di María si fa espellere e lo stadio vibra per un risultato che normalizza l'idea di poter battere chiunque.

- 29 gennaio 2023, Allianz Stadium: Juventus-Monza 0-2. Vincere a Torino, con autorevolezza, resta una delle immagini più iconiche della storia recente. Michele Di Gregorio blinda la porta, la squadra non trema. È la conferma che il Monza sa reggere i palcoscenici più esposti.

- 15 aprile 2023, San Siro: Inter-Monza 0-1. Un colpo a tinte nerazzurre che vale ancora più del risultato. Trasmette l'idea che l'identità costruita in B e rifinita in A non è un fuoco di paglia. Caldirola firma nel finale, il resto lo fa una prestazione adulta.

Non sono episodi isolati. Il Monza chiude la stagione 2022/23 a 52 punti (11° posto), migliore neopromossa tra i principali campionati europei secondo diverse analisi, e nel 2023/24 resta in A con un 12° posto che certifica la continuità.

Dati alla mano: media 12124 spettatori in casa nel 2023/24, con picchi oltre i 15 mila, numeri allineati alla capienza del nuovo Brianteo (oggi U-Power Stadium).

Il capitolo Michele Di Gregorio è un'altra firma nel racconto: protagonista di parate decisive, viene premiato come miglior portiere della Serie A 2023/24 e passa alla Juventus nell'estate 2024 per circa 18 milioni di euro. È un dato che certifica il valore tecnico espresso dal Monza in quei due anni.

La parentesi amara 2024/25, che fa parte della storia

La stagione successiva, invece, è una lunga frenata. Palladino saluta e in panchina arriva Alessandro Nesta. Il rendimento crolla, il club esonera l'allenatore a dicembre, poi lo richiama a febbraio, ma la risalita non si materializza. Il 4 maggio 2025 il Monza è la prima squadra aritmeticamente retrocessa. È una ferita sportiva, non un rinnegare il percorso: ogni storia ha curve a gomito e serve ricordarlo per comprendere la resilienza del tifo.

Poche settimane dopo, altro cambio epocale: la famiglia Berlusconi vende la maggioranza del club al fondo statunitense Beckett Layne Ventures (80% subito, 20% entro il 2026). Valutazione complessiva intorno ai 45 milioni e chiusura di un capitolo che aveva acceso il sogno. Per i tifosi è uno spartiacque: finisce un'era, se ne apre un'altra.

Radici e riti: dal Brianteo alla Brianza

Per capire perché quei momenti pesano così tanto, bisogna tornare alle radici. Il club nasce il 1° settembre 1912, figlio della fusione fra Pro Italia e Pro Monza, e cambia pelle più volte prima di trovare nel biancorosso i suoi colori definitivi. Per una vita resta sospeso tra B e C, vince quattro Coppe Italia di Serie C (record), alimenta un'epica di provincia industriale: lavoro, concretezza, pazienza. Quando la A arriva, nel 2022, non è solo una promozione; è la riparazione poetica di una costante incompiutezza.

Il Brianteo/U-Power Stadium è la casa fisica di queste emozioni. Oggi conta 17102 posti ed è il luogo dove la comunità si ritrova, oltre il risultato del weekend. Curva Sud, famiglie in tribuna, scuole calcio: è un ecosistema che ha imparato a misurarsi con la Serie A senza perdere i codici locali. Nel 2023 è nato anche il Trofeo Silvio Berlusconi, amichevole estiva con il Milan che rinsalda legami e memoria.

Le statistiche di affluenza aiutano a leggere il fenomeno: nel 2023/24 il Monza viaggia su una media poco sopra i dodicimila spettatori, con oscillazioni legate al calendario e alla capienza. Non sono numeri da metropoli, ma dicono di una base stabile, attiva, presente. E sono coerenti con la dimensione cittadina e con la natura regionale del tifo biancorosso.

Quattro istantanee che ogni tifoso conserva nel cuore

1. Pisa–Monza 3-4 dts (29/05/2022). È la porta della nuova vita: la foto di Gytkjær che esulta, l'abbraccio collettivo, la consapevolezza che la Serie A non è più un racconto degli altri. Ogni volta che la rivedi, ti ricordi dov'eri in quel momento.

2. Monza–Juventus 1-0 (18/09/2022). La prima vittoria in A contro una delle big nazionali: più di tre punti, è l'annuncio che il Monza può stare nel traffico dei grandi senza lampeggianti. Il boato dell'U-Power resta nella memoria sonora della Curva.

3. Juventus–Monza 0-2 (29/01/2023). La conferma. Vincere a Torino, con personalità, ti cambia la postura. Quella partita è spesso citata come la più bella dai tifosi che hanno vissuto l'intero anno di debutto.

4. Inter–Monza 0-1 (15/04/2023). Un colpo da copertina in uno stadio monumento. È la cartolina che spedisci agli amici: sì, ci siamo anche noi.

Queste istantanee hanno un filo comune: disegnano una squadra che non rinnega le origini, ma acquisisce un'abitudine nuova, competere. Anche la stagione storta del 2024/25 entra nel racconto: fa male, ma cementa il senso di appartenenza. Perché il tifo non è la media punti, è la somma di memorie condivise. E la memoria, a Monza, oggi include anche l'addio alla proprietà Berlusconi e l'ingresso di investitori americani: un passaggio societario che può cambiare le traiettorie future, ma che non cancella i fotogrammi che abbiamo in testa.

Dalla retrocessione alla ripartenza: cosa resta

Arriviamo all'oggi. La retrocessione del 2025 brucia, ma non scalfisce i pilastri identitari che si sono cementati nei tre anni precedenti. Restano:

- Una memoria potente, fatta di serate che hanno ridefinito il possibile: Pisa 2022, Torino 2023, San Siro 2023.

- Una base tifosa presente, coerente con la capienza dell'impianto e il bacino territoriale. Nel 2023/24 la media è sopra i 12 mila, con lo stadio pieno nei picchi di calendario.

- Un'infrastruttura adeguata, l'U-Power Stadium da più di 17 mila posti, che ha imparato a ospitare la Serie A e ora torna a fare da cassaforte emotiva per la risalita.

Una nuova governance appena insediata, chiamata a dare continuità sportiva ed economica dopo il passaggio di mano dell'estate 2025.

Se ami il Monza, probabilmente ti riconosci in una frase: non cancelliamo nulla. La promozione, le vittorie con le grandi, il gusto di misurarsi con i migliori, il dolore della caduta e la curiosità del "che cosa succede adesso": tutto convive. Il tifo funziona così. Custodisce le foto belle per i giorni difficili e, quando serve, le trasforma in benzina.

Sezione: News / Data: Mar 16 settembre 2025 alle 02:00
Autore: Redazione Tuttomonza
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