Poker e calciomercato: due mondi convergenti

Se c’è un momento del campionato che è davvero formidabile ed adrenalinico, questo è il periodo del calciomercato. Trattative, decisioni, tribolazioni e cambiamenti: il destino di una intera stagione si decide in questo tempo. Ma sapevi che esiste un tempo, potremmo dire, analogo, anche per i giocatori di poker?  Ebbene sì, attorno al tavolo verde spesso si devono indossare i panni del direttore sportivo: si parte da una mano iniziale, si analizzano minuziosamente le possibilità, si prova a calcolare la probabilità e quindi il rischio e, non da ultimo, si studia l’avversario per comprendere se c’è la possibilità di un bluff. Non è un caso che il mondo del poker e quello del mercato calcistico abbiano un lessico comune che apre ad un mondo di possibilità.

Il calcio di inizio.

Il poker negli ultimi anni è diventato una forma di intrattenimento molto popolare. A contribuire a questo successo è stato il poker online che ha portato fisicamente la magia di questo gioco nelle case delle persone. Facendolo conoscere meglio, i giocatori ne hanno potuto sempre più apprezzare la vera natura: non solo quella di divertire ma di una vera e propria disciplina che richiede fatica, impegno e grande intelligenza. Inoltre, il gioco online ha fatto in modo che si conoscesse il poker in tutte le sue forme al punto che oggi chiunque conosca questo mondo, ne conosce anche tutte le sue specialità come la più famosa, il texas holdem.

Questo successo il poker se lo è meritato perché è appunto un gioco in grado di mettere sul tavolo diverse abilità e competenze e non solo la fortuna. Per questo motivo, i veri appassionati non hanno potuto fare a meno di notare quanto, in un certo senso, assomigli al gioco del calcio.

Se volessimo mantenere questa analogia tra poker e calciomercato, diremmo, senza dubbio, che al termine di ogni stagione un direttore sportivo si trova con una mano da cui partire. La sua rosa diventa la mano di partenza con giocatori certi ed altri no. Così come farebbe un giocatore di poker la prima cosa è chiedersi quale miglior punto si può realizzare con le carte in nostro possesso, anche combinandole.

Oltre a ciò di cui si dispone, un vero giocatore di poker, come un ottimo direttore sportivo, cercano di prendere in considerazione quelli che sono i possibili punti di forza e di debolezza delle altre squadre. Qui avviene la magia tanto al tavolo quanto sul campo: rischio ed opportunità si legano in maniera indissolubile.

Le mosse vincenti: puntare, rilanciare, bluffare…

Nel poker online alcune dinamiche sono abbastanza frequenti e condivise anche dal calciomercato. Questi due mondi hanno più analogie di quanto si pensi.  Sapere quando è il momento di puntare o di rilanciare o di bluffare non è un atto meccanico ma una scelta frutto di un ragionamento ben preciso.

Chissà quante notti insonni per un direttore sportivo a pensare se puntare o meno su quel giovane, se accordare o meno fiducia a quel calciatore che nell’ultima stagione è stato discontinuo. E poi, le mosse avversarie… Il gioco altrui è spesso più determinante del nostro stesso schema, del nostro stesso gioco. Se nel mirino di un atleta che piace c’è un club più blasonato, quali strategie attuare per convincerlo a scegliere il nostro? Così come, se al tavolo un avversario ha un punto potenzialmente più alto, come indurlo a rinunciare alla mano?

Allo stesso modo, ma in direzione opposta, va il bluff. Molto spesso alcune società fingono di essere interessate ad un determinato giocatore solo per aumentarne il prezzo di vendita o scoraggiare altre società. Il bluff è quella mossa che se ben giocata, per quanto rischiosa sia, può davvero aprire a scenari nuovi e divertenti in cui aumenta moltissimo la competizione. Un ultimo tassello che questi due mondi condividono è la gestione del budget perché tanto nel calcio, quanto nel poker, le risorse non sono infinite e saperle gestire è indice di grande maturità ma anche di una visione chiara, strategica e ben calibrata.

Conclusione

Tanto nel poker quanto nel calciomercato non vince quasi mai il più forte o meglio, diventa più forte e vince solo chi è in grado di mettere sul campo (o sul tavolo) una strategia vincente. Diventa imbattibile chi è in grado di leggere le situazioni, di rischiare, di scegliere e di saper gestire le risorse a sua disposizione. Questo perché non sempre è utile avere solo buone carte o una rosa di fuoriclasse se poi non si tiene conto degli avversari che abbiamo davanti, delle risorse finanziarie disponibili o se non si è in grado di assumersi la responsabilità del rischio. Del resto, come dice un vecchio proverbio, vola solo chi osa farlo!

Sezione: News / Data: Lun 18 agosto 2025 alle 00:04
Autore: Stefano Pontoni
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