Il cronometro corre spedito verso l’esordio di venerdì pomeriggio in casa contro la Spal a sancire il ritorno del Monza in B a 19 anni dall’ultima volta. È smanioso di vedere una squadra compatta in grado di affidarsi al calcio tecnico, sfrontato ma allo stesso tempo ragionato Brocchi, facendo risaltare la qualità del pacchetto offensivo coinvolgendo gli interpreti già pronti a fare la differenza senza variazioni di tema. Puntuale nelle idee e deciso nei propositi, si porta dietro una buona dose di certezze il tecnico milanese, seppur alle prese col primo rebus di scelte della stagione: collaudati e implementati i meccanismi del 4-3-1-2, su cui i biancorossi hanno lavorato con generosità mettendo in primo piano il gruppo per partire col piede giusto, i primi correttivi da apportare riguardano l’attenzione ai movimenti della linea difensiva, apparsa un po’ distratta nel pre campionato sul posizionamento a palla scoperta e in fase d’impostazione, e il mantenimento delle giuste distanze tra i reparti, su cui Brocchi ha insistito parecchio dopo il primo tempo in chiaroscuro contro l’Alessandria.

In porta è ballottaggio aperto tra Di Gregorio e Lamanna, a stringere i bulloni della difesa sono pronti Paletta e il giovane Bettella pupillo di Galliani, con i già brillanti Donati e Carlos Augusto determinati a prendersi le corsie esterne. Spetta a Barberis la cabina di regia, affiancato da Barillà e Colpani a dare tempismo e grinta alla manovra, dalla cintola in su non mancano le opzioni, tra l’estro di Machin, la fantasia di capitan D’Errico e la freschezza tecnica di Frattesi la gamma di scelta è ampia. Difficile sarà tener fuori l’uomo più in forma del momento, il portoghese Dany Mota, pronto a giocarsi fino all’ultimo una maglia da titolare con Maric e Gytkjaer.

Sezione: Focus / Data: Mer 23 settembre 2020 alle 15:45
Autore: Niccolò Anfosso / Twitter: @Nicanfo2000
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