Emergono altre parole di Kevin Prince Boateng al Corriere della Sera: "Quando ero al Tottenham dovevo pulire le scarpe ai vecchi dello spogliatoio. Oggi i
giovani mica lo fanno, pensano alle Mercedes e alla playstation. La prima volta in cui ho mangiato il sushi avevo 23 anni ed ero arrivato al Milan, ero uno di strada abituato al kebab. Il giorno in cui non proverò più passione per questo mestiere smetterò, non voglio rubare il posto a chi ancora lo sogna. La chiamata di Berlusconi al Monza? Mi ha chiamato e mi ha detto ‘figlio mio, torna a casa’. Non c’era bisogno di molte altre parole. La mia carriera è costellata di decisioni scioccanti. Fino a un anno e mezzo fa ero al Barcellona e ora sono in B. Potevo andare in America, ma preferisco essere felice. C’è più pressione qui che in molte squadre di A". 

Sul razzismo: "Ora è nato il movimento ‘Black lives matter’ ma troppo poco è stato realizzato per contrastare il fenomeno. Nessun bianco mi ha mai detto di volermi sostenere in questa battaglia. Qualcuno si astiene per paura, altri perché ritengono sia più vantaggioso non esporsi in una vicenda delicata che non li riguarda. Comandano i bianchi: se alzassero la voce loro, saremmo più ascoltati”

Sezione: Focus / Data: Dom 27 dicembre 2020 alle 14:04
Autore: Redazione Tuttomonza
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