In molti prevedevano una finalissima con Monza e Lecce che se le davano di santa ragione, ma così non è stato, ed ha visto alla fine trionfare le squadre al sotto di loro, Cittadella e Venezia.

Stagione da archiviare e subito ripartire per i brianzoli e salentini quindi e a tal proposito Tuttomercatoweb ha intervistato il doppio ex Antonino Asta, giocatore del Monza dal '95 al '97, poi allenatore dei brianzoli dal 2012 al 2014 e successivamente allenatore del Lecce per qualche mese (dal 6 luglio al 12 ottobre 2015).

Lecce e Monza resta dunque le grandi deluse di questo campionato?
"Il Lecce e il Monza, insieme a Empoli e SPAL, erano le più accreditate alla vittoria finale, intendo senza playoff, ma essendoci solo due posti per la promozione diretta, almeno di vedere Lecce e Monza in finale playoff me lo sarei aspettato: l'Empoli ha fatto un cammino straordinario, la Salernitana una specie di miracolo, per le altre c'è stata tanta delusione. Un calibro differente dalle altre, sia a livello numerico che di qualità, strutturate anche con budget elevati. Ovviamente vanno tanti meriti a Venezia e Cittadella, ma qualche demerito da parte di Monza e Lecce probabilmente c'è: qualcosa non ha quadrato".



Si può dire che è un fallimento?
"Fallimento no, non è bello. Soprattutto quando si tratta di società che hanno le potenzialità per ripartire alla grande".

Il Monza aveva già fatto in grande: una rosa forse più adatta alla A che alla Serie B.
"L'organico del Monza avrebbe già dovuto vincere quest'anno: se sei forte, e nettamente più degli altri, devi vincere, specie se ti trovi in una categoria sotto a quella che per potenziale potresti fare. Credo che per i brianzoli la delusione più grande è non essere neppure approdati in finale: perdere una finale ci stava, non avere neppure l'opportunità di giocarla no".

Il Lecce può invece aver pagato lo scotto della retrocessione, come accaduto lo scorso anno all'Empoli?
"Negli ultimi anni almeno una delle retrocesse è sempre riuscita a tornare in A, anche perché con il paracadute si può fare un mercato di un certo tipo, ma vincere non è mai scontato.  Non basta una rosa di alto livello, serve anche continuità, è quella che ti dà la forza. E in tal senso, come ha insegnato l'Empoli, anche i pareggi sono importanti, perché a lungo andare sommano punti: e in B non si è mai morti, c'è da lottare fino in fondo".

Sezione: Ex Biancorossi / Data: Ven 21 maggio 2021 alle 18:31
Autore: Emanuele Dell'Anna
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