Due chiacchiere con Carlo Gaeta, giornalista brianzolo di fede biancorossa, sulla pagina di TuttoMonza.it . Tra gli eventi del recente passato e le prospettive future della squadra.

Molti si interrogano sul futuro del Monza post Berlusconi: che idea ti sei fatto di questa situazione ? Confidi nella continuità aziendale o credi alle voci su Marinakis?
"La morte del Presidente Berlusconi certamente cambierà gli assetti societari. Già da qualche tempo il Monza si stava muovendo per portare qualche nuovo socio nel CdA. La presenza di François Modesto nell'organico biancorosso può essere considerato un chiaro indizio di possibili trattative già avanzate con Marinakis, in quanto il sopracitato 'consulente tecnico dell'area sportiva' (come viene identificato nell'organigramma monzese) ha già lavorato con il chiacchierato magnate greco. In ogni caso, non mi pare che gli eredi di Berlusconi siano interessati a tenersi in toto il Monza. L'ago della bilancia rimane Galliani, che preferisco vedere come AD che come Senatore nel collegio monzese vuoto dopo la morte di Berlusconi”.

Potrebbero cambiare ora gli obiettivi futuri del club? Si sognava l’Europa dopo un ottimo campionato. Temi ridimensionamenti?
"Abbiamo vissuto una prima stagione in A da sogno, forse irripetibile. Sono già contento così e sarei felice se il Monza potesse emulare il Sassuolo, giocandosi i suoi onesti campionati a metà classifica e togliendosi qualche bella soddisfazione. Nel calcio però tutto è possibile, perché la palla è comunque rotonda. Pensiamo al Lecco... chi avrebbe puntato un centesimo sulla loro promozione in Serie B?!? Fatto certo è che 'ghe voran i dané'. Berlusconi i soldi li ha messi, e neanche pochi, chi arriverà è disposto a investire? Per ambire all'Europa occorrono investimenti importanti. La squadra va rinforzata, in difesa, a centrocampo e soprattutto in attacco, dove da tempo manca un realizzatore da almeno 12/15 gol pesanti a stagione”.

Riavvolgiamo il filo e riviviamo l’ultima stagione: qual è la formula perfetta di un’annata così?
"Lo spogliatoio e le grandi doti psicologiche di Raffaele Palladino, che fin dal suo arrivo ha dato a tutti una motivazione forte. Ha parlato a ognuno, dando ai singoli attori un ruolo sul palcoscenico, in modo che tutti recitassero bene la propria parte. Poi finalmente abbiamo avuto un primo attore, il nostro Capitano. Un punto di riferimento monzese, che ha la maglia incollata addosso, e trasmette a tutti la sua voglia di combattere sempre. In fase di interdizione e recupero palla è il nostro nr1. Pessina è stato il primo grande acquisto. Il ritorno del figliol prodigo perfetto per il progetto e soprattutto per lo spogliatoio insieme a Izzo, grande amico di Palladino, Caldirola, pure lui brianzolo doc".

Come ha fatto il Monza a volare così alto senza un vero bomber la davanti?
"Come ho già detto, la capacità di Palladino di guardare in faccia ognuno dei suoi ragazzi, interpretandone al meglio pregi e difetti. Parlando con loro li ha pungolati, creando un'unità di intenti, una coralità. Ci sono state partite nelle quali il Monza pareva un'orchestra dove ogni professore suonava a memoria il suo spartito. Palladino si è dimostrato un grande direttore, lanciando strumentisti come Ciurria, sulla fascia con licenza di accentrarsi e colpire. Ha dato più responsabilità ai centrocampisti. Ha stimolato Dani Mota che ogni tanto si perde. Poi ha trovato un grande Rovella, un fantastico portiere (che ha in quota almeno una decina di punti), un ottimo Pablo Marì e soprattutto un suonatore come Izzo, un direttore d'orchestra aggiunto in difesa, che spesso ha sistemato qualche accordo stonato”.

Giusto provare a trattenere un big come Carlos Augusto, o è meglio far partire i giocatori in questa fase della loro carriera per non ritrovarseli scontenti in casa?
"Fosse per me, tratterei l'Imperatore, facendolo giocare un pochino più avanti (per evitare i rischi che spesso corre quando sta in difesa) e mi priverei di Dani Mota. Poi sai, l'eventuale scontentezza dipende dalle motivazioni e dai dané".

Fai il DS per un momento : chi porteresti nel nuovo Monza di Palladino e perché?
"Servono di certo: un sosia di Izzo, magari nel ruolo di centrale; un centrocampista di larghe vedute e piedi intelligenti (tenuto conto che Rovella tornerà alla base) e soprattutto un bomber, un ariete. È da anni che a Monza non se ne vede uno. Fare nomi non è facile. Se guardo alla B mi viene in mente il finlandese Pohjanpalo, attaccante centrale che ha fatto tanti gol muovendosi bene (mi dicono però che in passato ha avuto qualche infortunio di troppo). Al fianco di uno così lascerei comunque Petagna, che tiene su la palla e ha fatto comunque diversi assist, oltre a Caprari e Ciurria. Poi non mi dispiace Nzola, al quale si sta interessando l'Atalanta e, a proposito di Dea, Muriel che potrebbe andarsene in Turchia. Costicchia ma Monza ci starebbe bene, visto anche che Palladino si ispira a Gasp".

Il tuo sogno nel cassetto da tifoso biancorosso è ……..
"Non accusatemi di blasfemia: avevo sognato che al terzo giorno Silvio resuscitasse per dire a tutti 'Ho scherzato! Cribbio!', col suo sorriso guascone e quella faccia da prenderti in giro. Dopo la Serie A a 110 anni suonati, mi piacerebbe vivere l'emozione di una Coppa europea. Sognare non costa nulla, ma dopo il Presidentissimo sarà dura. Confido in Galliani e vado a fare un giro in Duomo. Nel mese di San Giovanni, nostro Patrono ci può stare".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 20 giugno 2023 alle 18:13
Autore: Roberto Sabatino
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