Tra una partita di hockey pista e il calcio, sarà una domenica speciale per Andrea Brambilla, ormai storico presidente dell'HRC Monza che è una realtà consolidata da decenni nel panorama sportivo brianzolo.

Numero uno del club che ha vissuto una stagione importante in Serie A1, nonchè tifoso atalantino che nello scontro dello "U-Power Stadium" sarà spettatore più che interessato. TuttoMonza.it lo ha raggiunto proprio alla viglia del match Monza-Atalanta, tra incubo retrocessione e sogno Champions League.

Pres, innanzitutto cosa vuole dire per te Monza-Atalanta?
"Ti rispondo con tanta difficoltà, anche se ovviamente la mia squadra del cuore è l'Atalanta che però affronterà la squadra della mia città. Ricordo che tanti anni fa, al "Sada", vidi la prima partita in compagnia di mio nonno. Da un lato spero che sia una bella partita e dall'altro c'è sempre molta sofferenza".

Come giudichi la stagione nerazzurra: c’è chi ha manifestato una leggera delusione dopo aver alimentato il sogno scudetto. Che ne pensi?
"Bergamo è un po' come Monza, anche se nell'ambiente nerazzurro c'è più attaccamento alla squadra. Purtroppo Silvio Berlusconi non è vissuto abbastanza per far innamorare completamente la città della propria realtà. Sulla stagione dell'Atalanta, io sono uno di quelli che vede sempre il bicchiere mezzo pieno: hanno fatto comunque un campionato incredibile con la squadra che avevamo. La forza dell'Atalanta è avere tanti guerrieri che scendono in campo".

Quanto hanno inciso gli infortuni sul percorso tra Europa e campionato della Dea?
"Ricollegandomi alla domanda precedente, che si sposa anche con questa, credo che se l'Atalanta non avesse avuto tutti questi infortuni, la stagione probabilmente sarebbe andata ancora meglio. La sfortuna poi si è accanita di più anche su elementi come Scamacca e Scalvini, che erano pronti al rientro e poi hanno avuto una nuova ricaduta. Hanno avuto decisamente un peso importante gli infortuni".

Gasperini-Atalanta: secondo te fine di un ciclo?
"Se devo dirla tutta, c'è tanta gente che dice che Gasperini sarà legato ancora all'Atalanta almeno fino alla prossima stagione. Io sono dell'idea che le cose non sono eterne, Gasperini probabilmente si vede alla guida di una big, però c'è da dire che l'Atalanta ha costruito una squadra di talenti e la società lo ha sempre spalleggiato, vedi la vicenda Papu Gomez che è stato sacrificato per il tecnico: una cosa che altrove non sarebbe mai successa in favore di un allenatore. Un giorno non allenerà più la Dea ma ho già un paio di nomi che potrebbero non farlo rimpiangere: i miei ideali sarebbero Thiago Motta o Vincenzo Italiano".

Prevedi una facile vittoria contro un Monza alla deriva? Da frequentante del territorio quanto ti dispiacerebbe vivere la retrocessione dopo tre anni?
"La partita sarà difficile perchè mi aspetto sempre che il Monza rialzi la testa, non voglio credere alle voci di giocatori rinunciatari. Dall'altro c'è un'Atalanta che verrà per vincere. Dispiaciuto per la possibile retrocessione dei biancorossi? Direi di no, perchè restare in Serie A in questo modo non ha più senso. Il Monza ha bisogno di ripartire e ricostruire dal basso, anche con nuove persone a livello societario che sappiano gestire con oculatezza. L'esempio di Como è lampante, nonostante abbia l'uomo più ricco del mondo, dimostrano però intelligenza negli investimenti. La Serie B potrà essere un toccasana per ripartire con maggior entusiasmo, quindi non la vedo come una cosa tragica".

Il grande ex è Daniel Maldini: secondo te è funzionale in questa Atalanta?
"Vedo un ragazzo che ha un buon senso del gioco, ma deve ancora maturare caratterialmente. Negli scampoli di gioco che ha fatto ho visto molta gioventù e immaturità tecnica, va lasciato tranquillo. Bisogna dare tempo al tempo, mi aspetto che la prossima stagione Maldini si prenda davvero lo spazio che merita in questa Atalanta".

Non possiamo non parlare di HRC Monza. I playoff sono sfumati per un pelo, ma c’è ancora qualcosa da dire. Un resoconto sulla stagione e per la prossima che progetti avete? Oltre a dover (purtroppo) cambiare sede di gioco.
"È un campionato da otto pieno, abbiamo fatto dei passi da gigante ed è una cosa che avevo percepito già dalla scorsa estate. Il nuovo coach mi aveva proprio dato l'impressione di voler dare una svolta, ma un grazie lo giro anche a tutto lo staff che è stato dentro il roster della prima squadra. Abbiamo sempre fatto un gioco di velocità e contropiede, a volte è mancata solo un po' di malizia ma ci lavoreremo per l'anno prossimo. Non ho nulla di cui disperarmi, sicuramente qualche partita avremo dovuto pensarci un attimo di più come gestirla, ma lo sport è così. Arriva sempre il gol fuori tempo massimo o su rimbalzo da dietro la porta, ma siamo abituati e comunque ripeto, la stagione è ottima. L'anno prossimo, con gli innesti che vogliamo mettere in squadra, mi auguro si ripeta ancora a questi livelli. Dovremo traslocare un anno e mezzo a Seregno per i lavori al palazzetto di Biassono, ma posso solo parlare bene del Comune perchè ci hs messo sempre nelle condizioni di poter continuare a lavorare, sostendo anche il settore giovanile. Ci allontaniamo per un po', però vedremo tanto bell'hockey anche la prossima stagione".

Sezione: Esclusive / Data: Sab 03 maggio 2025 alle 14:30
Autore: Roberto Sabatino
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