Il Monza esce sconfitto e con le ossa rotte dalla trasferta di Avellino. I biancorossi sono apparsi opachi e a tratti remissivi subendo l’impeto iniziale dei padroni di casa, che hanno saputo mantenere ordine e pulizia nelle giocate per tutto l’incontro. La contestazione a fine partita è l’ennesima dimostrazione di insofferenza dei sostenitori brianzoli in questi mesi travagliati, confermata, sabato mattina, con un eloquente striscione fuori da Monzello.

Mister Bianco ha in mano una rosa fuori categoria. Questo è sotto gli occhi di tutti. Eppure qualcosa sembra non abbia ancora ingranato ed è forse la parte più ostica. La testa dei suoi ragazzi non è focalizzata su questo progetto. Alcuni pare fatichino ad adattarsi e a sacrificarsi per una causa che non sentono propria. E a rimetterci, purtroppo, è solo la squadra e, in particolar modo, i tifosi.
Questo periodo nero non è ancora vicino ai suoi titoli di coda. Il closing imminente potrebbe riportare la barra dritta e fa navigare la nave fuori da questa tempesta lunga e incessante, costellata di sconfitte, brutte prestazioni e nessun attaccamento ai colori biancorossi.

La pazienza e la fiducia nei confronti dei bagaj è ai minimi storici. E allora ad alcuni può apparire come un beffardo segno del destino il prossimo confronto con la Sampdoria. Con i blucerchiati, infatti, il Monza condivide questa spirale negativa che ha dato un duro colpo all’entusiasmo dei propri sostenitori. Una partita che può essere un primo passo verso la risalita per la vincente e l’ennesimo scivolone verso il baratro per la vinta. Il pareggio non avrebbe alcuna valenza se non il singolo punto in classifica. E stiamo parlando di uno scontro valevole per la quarta giornata di un lungo campionato. Tutto ciò ne fa percepire la grande importanza. E, quindi, caro Monza, se ci sei, batti un colpo.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 17 settembre 2025 alle 18:23
Autore: Roberto Sabatino
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