Intervistato da TuttoSport, Nicolò Rovella ha fatto un primo bilancio stagionale. Dal proprio percorso al Monza all'esperienza alla Juventus, club con cui ha iniziato il campionato: "Per questa prima parte di stagione mi darei un 7. È andata abbastanza bene, anche se in qualche partita sono un po’ calato nel finale. Però direi che sono soddisfatto. Di momenti belli ne scelgo due: il primo è stato l’esordio in casa con la Juve contro il Sassuolo quando sono entrato per Locatelli a un quarto d’ora dalla fine; il secondo la vittoria col Monza per 3-0 a Genova con la Samp. Il più brutto è il periodo che ha preceduto l’esonero di Stroppa.

L'espulsione a Empoli? Galliani si è arrabbiato. Però, a fine partita io avevo già chiesto subito scusa a tutti: diciamo che avevo già messo le mani avanti... È stato un brutto gesto, un po’ l’adrenalina, l’agonismo, l’immaturità. Proprio l’altro giorno ho pagato la multa offrendo la cena ai compagni»

Cosa non ha funzionato con Stroppa? Il nostro era un gruppo nuovo e aveva bisogno di un periodo di assestamento anche per conoscerci meglio: io ero appena arrivato, tanti altri erano qui solo dall’estate. Già a Lecce, quando abbiamo pareggiato 1-1, avevamo giocato un po’ meglio: poi siamo ripartiti.

La vittoria con la Juve? Un po’ mi è anche dispiaciuto perché loro erano arrabbiatissimi e in un periodo un po’ così, ma solo un po’ perché ormai ero un giocatore del Monza e, quando sei in una squadra, devi dare il massimo per vincere contro chiunque. Anche contro i tuoi ex compagni.

Pentito di aver lasciato Torino? 

Ovviamente tutti vorrebbero giocare nella Juve e sarebbe piaciuto anche a me, non lo nego. Però, se devo dire la verità, dico di no. Perché la scelta fatta fa parte di un percorso di crescita che ho iniziato dall’anno scorso quando ero in prestito al Genoa e credo che a ventuno anni sia più importante giocare con continuità e fare esperienza. E qui a Monza ho trovato Berlusconi e Galliani, un centro sportivo bellissimo, una società di alto livello e si ragiona come una grande squadra anche se siamo appena saliti in A. 

Come si riconquista la Juve? Lavorando a testa bassa e facendo il massimo per il Monza. La Juve è una conseguenza: prima bisogna lavorare bene e giocare bene. Qui al Monza il livello è alto e quindi si impara sicuramente. 

C’erano altre squadre che mi volevano? Questo lo sa il mio procuratore, ma io ho detto a lui: “Se devo andare via dalla Juve, ci vado solo per il Monza”. Se non fossi venuto qui, sarei rimasto a Torino

Dove devo ancora migliorare? Sicuramente devo mettere su un po’ di muscoli, poi devo migliorare nella fase di non possesso, mentre in quella di possesso non devo pensare a voler sempre la palla ma a muovermi bene sul campo. E poi devo iniziare a fare qualche gol, visto che sono ancora a zero, meno di così è impossibile".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 20 dicembre 2022 alle 15:00
Autore: Stefano Pontoni
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