Si è chiusa nel peggiore dei modi possibili la stagione del Monza. Nessuna marcia trionfale, nessuna festa promozione. I biancorossi restano in Serie B dopo l'eliminazione nella semifinale playoff contro il Cittadella.
Ora è il momento dei bilanci. Che voto dare alla stagione dei brianzoli? E al mister? Chi è il migliore e chi il peggiore? Quale la sorpresa e quale invece la delusione?
IL VOTO ALLA STAGIONE 4 - La promozione era l'obiettivo e non è stato raggiunto. La stagione dei biancorossi è stata purtroppo un completo fallimento, soprattutto per quelli che erano i proclami estivi della società. Fuori dai primi due posti, dietro ad Empoli e Salernitana, fuori anche dai playoff in semifinale per mano di un avversario, il Cittadella, sulla carta nettamente inferiore. Il Monza non hai mai convinto pienamente per mentalità, gioco e continuità di rendimento. Una squadra con queste potenzialità doveva fare assolutamente di più. Insufficienza piena e senza alibi, campionato buttato via. Il terzo posto, nonostante rappresenti un record storico, non può essere un traguardo.
IL VOTO A MISTER BROCCHI 4 - Pesante bocciatura anche per l'allenatore. In 10 mesi di lavoro (il Monza è stata la prima squadra ad iniziare la preparazione lo scorso luglio), non è mai riuscito a dare un'identità ed un gioco alla squadra. Una stagione di scelte completamente sbagliate e di esperimenti incomprensibili. Ha pesato, poi, l'assenza di mentalità, i biancorossi hanno sprecato troppi punti durante il loro cammino, soprattutto contro le cosiddette piccole. Anche nei momenti peggiori Brocchi ha incassato sempre e comunqnue la fiducia della società. Probabilmente andava cambiato prima, quando tra gennaio e febbraio i risultati non arrivavano e il Monza scivolava sempre più giù. E' rimasto ma senza ripagare questa fiducia. L'andata della semifinale al Cittadella.
IL VOTO ALLA SOCIETA' 6 - Il mercato è stato da 8. Galliani ha allestito un'armata che per potenzialità avrebbe dovuto vincere il campionato a mani basse. Anche a gennaio la società ha rilanciato prendendo il meglio che era in circolazione, Diaw e D'Alessandro. Tutto ciò, però, non è valso la A. Il grande errore è stato non essersi accorti che Brocchi non era l'allenatore giusto per arrivare fino in fondo. Serviva coraggio, prendendo un tecnico che la B la conosceva già. Un errore pagato a carissimo prezzo. La sufficienza è il minimo, comunque, per una società che ha fatto tutto e di più, che ha riportato il Monza nel calcio che conta. Senza questa proprietà, senza questo amministratore delegato non ci sarebbe stato nulla di tutto questo. Ci riproveranno e questa volta non falliranno.
IL MIGLIORE DAVIDE FRATTESI - Vero trascinatore della squadra. Da scoperta a punto fermo. Il giovane centrocampista, oltre agli 8 gol, ha messo in mostra qualità importanti. Prestazioni sempre molto al di sopra della sufficienza. Uno dei pochi a crederci fino alla fine, a volere la promozione a tutti i costi. Lui la Serie A, va ammesso, se l'è meritata. Dopo una stagione da protagonista assoluto in Serie B sicuramente riuscirà ad imporsi anche in una categoria superiore.
IL PEGGIORE MIRKO MARIC - Unica traccia di una stagione da dimenticare l'arrivo in pompa magna con il jet privato a Linate. Poi il nulla. Il croato, uno degli acquisti pi onerosi del mercato, si è presentato come un bomber implacabile per rivelarsi poi un attaccante inadeguato anche per la B.
LA SORPRESA MARIO BALOTELLI - Testa matta, giocatore finito, irrecuperabile. Si diceva così di Balotelli. Supermario invece ha dimostrato di essere ancora un giocatore con la G maiuscola. Se sta bene di gran lunga il miglior attaccante della B. La sorpresa per l'atteggiamento sempre propositivo, per l'attaccamento alla maglia. Peccato per gli infortuni, il finale in crescendo però ci ha restituito almeno un po' di quel giocatore implacabile che conoscevamo un tempo.
LA DELUSIONE KEVIN PRINCE BOATENG - Tanto fumo e poco arrosto. Mediaticamente un colpo sensazionale, nei fatti poche le prestazioni davvero ottime. L'impatto non è stato quello che ci si aspettava. Frenato da tanti infortuni non è stato capace di trascinare la squadra verso la promozione. Sulla via del tramonto, del vero Boateng soltanto qualche traccia.
IL GIOVANE LORENZO PIROLA - Il classe 2002, scuola Inter, è uno dei giocatori che più è cresciuto durante questa stagione. Dopo un avvio in sordina si è preso una maglia da titolare e non l'ha più lasciata. Ha qualità da vendere. Tempismo e posizione da grande difensore. Ne sentiremo parlare molto in futuro.
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