Adriano Galliani è tornato a parlare dopo mesi di silenzio. E lo fa a SportMediaset, parlando ovviamente della retrocessione del club. Queste le parole dell’AD:

“Sono triste perché sono nato e cresciuto a Monza, lo tifo fin da bambino. Con Berlusconi l'abbiamo portato dalla C alla A, purtroppo quest'anno è andata così ma ci riproveremo l'anno prossimo. Sono molto triste per la retrocessione, è un momento che non avrei mai voluto vivere. Ci rimboccheremo le maniche e proveremo a riportare subito il Monza in Serie A. Il nostro progetto non si ferma, la proprietà è solida e la passione non manca. Dobbiamo analizzare con attenzione ciò che non ha funzionato. Ci sarà tempo per fare le opportune riflessioni con calma, ma senza perdere tempo. Monza merita la Serie A e faremo di tutto per tornarci il prima possibile.”

A onor del vero, l’intervista è stata condotta facendogli anche altre domande, in particolare sulla finale di Coppa Italia di questa sera tra Milan e Bologna. Fatto sta che non si possono ignorare queste dichiarazioni, specie per il fatto che arrivano dopo diverso tempo e a retrocessione già avvenuta. Mi sembrano parole più forti e meno vaghe rispetto a quelle di Mauro Bianchessi in conferenza dopo la gara contro l’Atalanta. 

Però, dire che “la proprietà è solida” è in contraddizione con quanto detto da Piersilvio Berlusconi a Dicembre 2024, in un incontro a Mediaset, quando diceva “La volontà è quella di trovare qualcuno che possa, insieme a noi o da solo, far crescere e occuparsi del Monza come vorremmo. Noi facciamo un altro mestiere, il calcio è ormai diventato un mondo folle e il mercato è folle”. Come a dire che l’interesse è quello di vendere perché non hanno più l’impegno o la volontà di portare avanti il Monza. Io non vedo una proprietà forte, ma una proprietà che non ha detto mezza parola dopo la retrocessione e su cui rimane un gran punto interrogativo per quest’estate. È una proprietà che ha smantellato la squadra a gennaio per fare cassa e senza rinforzare la rosa per centrare la salvezza (più che abbordabile, dato che la quota quest’anno era sui 30 punti). Sull’ultima frase di Galliani non mi sento di dissentire, ma prima di esprimere un giudizio bisognerà aspettar di vedere cosa succederà quest’estate e come cambierà il panorama biancorosso.

Sezione: Focus / Data: Mer 14 maggio 2025 alle 19:21
Autore: Filippo Pelucchi
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