TuttoMonza.it ha raggiunto Eligio Galeone, giornalista de “Il Cittadino”, che quest’anno ha seguito come inviato il Monza allo “U-Power Stadium” nella sua prima storica annata di Serie A.
La stretta attualità ci porta purtroppo a commentare l’addio al presidente Silvio Berlusconi, scomparso all’età di 86 anni. Un tuo pensiero.
“Con la morte di Silvio Berlusconi, l'Italia perde un pezzo di storia. È stato fondamentale per la politica, lo sport e la televisione, insegnandoci tanto a livello umano e comunicativo. Il Cavaliere sarà per sempre una persona unica e inimitabile: credo che nessuno diventerà mai come lui”.
Stretta attualità che riguarda anche le voci di un possibile cambio societario, dalla famiglia Berlusconi al magnate greco Evangelos Marinakis. Cosa ne pensi?
“Posso solo dire che, qualora andasse in porto la trattativa, si tratterebbe di un progetto lungimirante di Silvio Berlusconi per affidare la Società a un imprenditore attendibile, capace di mantenere e, magari, migliorare quanto di buono fatto finora alla guida del Club brianzolo. Nelle prossime ore sapremo qualcosa in più ma sono certo che, a prescindere da tutto, Silvio Berlusconi vorrà sempre il bene del Monza. L'idea del Consiglio Comunale di intitolargli lo stadio è una bellissima idea e spero vada in porto perché avrebbe un grande significato. Ad esempio al Napoli hanno intitolato lo stadio a Diego Armando Maradona e quest'anno ha portato fortuna con la vittoria dello Scudetto. Chissà…”.
Passando all’analisi della stagione 2022/2023 del Monza: secondo te dove finiscono i meriti di Palladino e iniziano quelli di una rosa tutto sommato di gran qualità?
“Questo primo anno del Monza in Serie A, mi ha ricordato molto gli esordi del fenomenale Chievo Verona di Luigi Delneri. Il grande merito va dato innanzitutto alla Società biancorossa nell'aver individuato un allenatore che è riuscito a dare subito un'identità di gioco alla squadra, ben costruita a livello qualitativo e di organico in sede di mercato, non mutando troppo l'ossatura della rosa che ha centrato la promozione. Il ritorno a Monza di Matteo Pessina, con la fascia di capitano al braccio, ha dato un peso specifico e importante alla compagine brianzola. In merito alla stagione appena conclusasi, il popolo monzese dev'essere orgoglioso del suo Monza, protagonista di una splendida annata nonché la sorpresa più bella del campionato: a mio avviso non è casuale vincere, nella stessa stagione, contro Inter, Juventus e Napoli. Il merito di Palladino è stato soprattutto quello di fare gruppo e coesione di intenti creando comunicazione empatica tra tutte le parti in gioco”.
Tatticamente quali sono stati i pregi di mister Palladino?
“Con l'arrivo del tecnico di Mugnano di Napoli, sono cresciuti gradualmente sotto il profilo tecnico-tattico e con un possesso palla mediamente superiore al 50%. Gli accorgimenti tattici più significativi di Palladino sono stati il ritorno di Carlos Augusto da terzo di difesa a esterno sinistro, il suo ruolo originario, e l'imminente titolarità e duttilità di Ciurria, schierato come esterno destro, trequartista e, in alcune circostanze, anche come terzino destro”.
La partita tatticamente più bella a cui hai assistito quest’anno allo stadio del Monza?
“Non è facile scegliere una singola partita perché la formazione di Palladino ha sciorinato un calcio bello, fluido e corale. La formazione biancorossa non ha demeritato anche quando non ha centrato la vittoria. Tra le partite che ho visto allo U-Power Stadium scelgo la gara vinta dalla compagine del patron Berlusconi contro il Napoli per 2-0. L'azione del gol del vantaggio siglato da Mota Carvalho contro i Campioni d'Italia rappresenta "La grande bellezza", è un inno al gioco di squadra e credo rappresenti la consacrazione sia del Monza stesso che del suo condottiero, Raffaele Palladino”.
Palladino ha detto che l’anno prossimo cambierà tutto perché il Monza non verrà visto più come una neo promossa. Cosa ne pensi?
“Concordo con le dichiarazioni del mister perché servono a mantenere l'asticella alta e a non sottovalutare nulla e nessuna squadra. Ogni stagione ha una storia a sé e penso che nella prossima annata le avversarie dei brianzoli arriveranno a Monza con molta previdenza”.
Gran merito va dato quest’anno alla cooperativa del gol biancorossa: ma quanto è mancato un vero bomber la davanti?
“È una bella domanda perché, stando ai numeri, credo fermamente che al Monza sia mancato il terminale d'attacco da doppia cifra. La prima stagione in Serie A di Mota Carvalho, nonostante il bottino scarno di cinque reti, è stata strepitosa sotto il profilo della prestazione e della duttilità, con il portoghese schierato spesso come rifinitore. Petagna è stato determinante più sul piano collettivo che a livello individuale, solo quattro reti realizzate in campionato. Gytkjaer, l'eroe della promozione, ha segnato soltanto una rete ma resterà nella storia per aver firmato il gol della prima vittoria in Serie A dei biancorossi nel match disputato contro la Juventus. Sono certo che l'AD Galliani e la squadra mercato faranno di tutto in estate per portare a Monza un attaccante centrale col vizio del gol”.
Il caso interno dell’anno è stato il dualismo (che poi in realtà non c’è mai stato) tra Cragno e Di Gregorio: che idea ti sei fatto?
“Il dualismo Cragno-Di Gregorio c'è stato e ha spiazzato non solo il procuratore del portiere classe '94, Graziano Battistini, e gli addetti ai lavori ma anche gli estimatori del Fantacalcio che in estate hanno puntato, come il sottoscritto, all'estremo difensore ex Cagliari. Battuta a parte, sia Stroppa prima che Palladino poi, hanno effettuato una non semplice scelta tecnica preferendo, all'esplosività di Cragno, l'abilita a giocare con i piedi di Di Gregorio. Reputo entrambi due validi portieri: nelle annate precedenti, con la maglia cagliaritana, Cragno è risultato sempre tra i migliori in campo sfoderando parate strepitose e sfiorando la convocazione a Euro 2020; Di Gregorio, cresciuto nel Settore Giovanile dell'Inter, ha giocato una stagione da protagonista, la terza della sua carriera in Brianza, convincendo a pieni voti staff tecnico e addetti ai lavori”.
Izzo tornato (per ora) a Torino, Rovella rientrato alla Juventus, Carlos Augusto appetito dalle big: quanto peserebbe perdere un’ossatura così importante?
“Parliamo di tre titolari che sono stati fondamentali nel conseguimento della salvezza. Non dovessimo rivederli in maglia biancorossa, il Club non si farà trovare impreparato investendo in modo oculato e razionale. Riguardo Izzo, ci sono ancora chanche di rivederlo a Monza anche nella prossima stagione, in vista di un incrocio di mercato che secondo alcune indiscrezioni delle ultime ore potrebbe portare Cragno sotto la Mole. La stagione di Rovella è stata molto positiva: l'ex Genoa ha dato sostanza e dinamicità al centrocampo brianzolo e con molta probabilità resterà alla Juventus, considerando anche gli eventuali addii di Rabiot e Paredes. Carlos Augusto, il difensore più prolifico della Serie A assieme a Posch del Bologna, sarà sicuramente corteggiato in estate dalle big. Vedremo cosa succederà”.
Giusto alzare l’asticella per l’anno prossimo. Obiettivo Europa?
“In merito alla prossima stagione il Monza di Palladino ha tutte le carte in regola per ripetersi e magari migliorare l'undicesima posizione di quest'anno. Sicuramente sarà importante per il tecnico iniziare la stagione già dal ritiro, rispetto a un anno fa, fondamentale per conoscere subito l'organico a disposizione e in fase di costruzione. Sarebbe bello vedere il Monza in Europa. Anche per omaggiare alla grande il ricordo del presidente Berlusconi”.
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