L'ultimo sabato di febbraio trasforma l'U Power Stadium in teatro dello spreco. Il pareggio a reti bianche tra Monza e Cittadella profuma d'occasione ghiotta volata via, perché la truppa biancorossa non riesce a sbloccarsi in casa nel 2021 (tre pareggi e una sconfitta), la vetta occupata dall’Empoli rimane distante tre lunghezze e l’equilibrio in quota regna sovrano con quattro squadre raccolte in tre punti. La nota più lieta della giornata per Brocchi è aver tenuto la porta inviolata per la 13^ volta in stagione (quasi una partita su due), detenendo il primato di miglior difesa tra Serie A e Serie B con sole 19 reti incassate davanti alla Juve (20 gol subiti). Il match stenta a prendere fuoco, la fase iniziale è di studio, i ritmi sono bassi e il primo acuto offensivo lo costruisce il Monza al 19’: il pericolo viene da sinistra, Dany Mota s'accentra e scocca il destro angolato ma non potente, Maniero interviene a mani aperte respingendo la conclusione, ma l’azione prosegue in area: Augusto imbecca Balotelli che reclama invano una trattenuta di Frare. Il canovaccio di Venturato prevede l’aggressione distribuita nelle coperture, pressando con continuità e ripartendo senza indugi. Al 29' sono i veneti ad alzare il baricentro: Baldini si defila per trovare Ogunseye che sale con l’ascensore sopra a Bellusci, impatta bene con la testa sfiorando d’un soffio lo specchio. I biancorossi fanno fatica a tenere le giuste distanze tra i reparti in fase di ripiego, così prova ad approfittarne ancora il Cittadella con l'attivo trequartista Baldini, bravo a muoversi tra le linee innescando l’inserimento di Beretta, che raccoglie l’intercetto di Scozzarella e fionda il sinistro vincente infilando sotto le gambe di Di Gregorio, ma il gol viene annullato per offside millimetrico (Venturato attacca in conferenza: “Il gol era buono, difficile accettare questi errori arbitrali”). L'ultimo sussulto del primo tempo è sul filo dei brividi lungo la schiena di Brocchi: Ogunseye si getta nello spazio e prova a beffare Bellusci col sombrero, ma il capitano biancorosso legge preventivamente la giocata ed è bravo a mettere il corpo tra il pallone e l'avversario sbrogliando la matassa a pochi metri dalla porta.

EQUILIBRIO. Nell’intervallo il presidente Berlusconi carica la squadra incitandola a concludere di più verso la porta, ma la ripresa inizia ancora col marchio veneto insistente: al 7’ capitan Iori prende campo e coraggio scaricando un collo esterno che sibila il palo. Le manovre persistono ma non affondano perché i pericoli latitano e si gioca tanto nella densità del centrocampo. Serve lo spunto di D'Alessandro per spezzare la pressione esterna sprintando sulla destra e liberandosi di Donnarumma: il servizio arretrato per Balotelli è molto invitante, il centravanti bresciano si prepara abilmente per la ricezione staccandosi dalla marcatura di Adorni ma spreca masticando il tiro (19’). Il gioco è slegato e sono gli ospiti a prendere in mano il controllo delle operazioni, ma la stanchezza assalta le pedine e il Monza punta il jolly dei piazzati, andando vicino alla deviazione vincente con i colpi di testa in fotocopia e in terzo tempo di Diaw (34’) e Bellusci (39’), di poco sul fondo. La gestione del possesso al risparmio fa attendere i momenti propizi per affondare, ma nega alle due squadre la possibilità di gettarsi a capofitto in avanti per sbancare. Al terzo minuto di recupero l'ultima chance è tra i piedi di Barberis, che getta alle ortiche una punizione (fallo di Cassandro su Mota) dai venti metri colpendo in pieno la barriera prima del triplice fischio.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 27 febbraio 2021 alle 21:00
Autore: Niccolò Anfosso / Twitter: @Nicanfo2000
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