Il Monza sbaglia la partita e viene sconfitto meritatamente dalla SPAL. I brianzoli salutano così la Coppa Italia, accantonando per il momento sogni di gloria. Non un grande male, direte voi. E in effetti è così perché la testa deve essere concentrata soltanto sul campionato, quello conta più di tutto. La Coppa è un riempitivo, al massimo un'occasione per dare spazio a chi ha giocato meno. Non vi è dubbio alcuno che sia decisamente più importante la gara di sabato prossimo al Brianteo contro la Reggina. 

E' vero però anche che dal Mazza i biancorossi escono con segnali davvero poco incoraggianti, che preoccupano ancora di più se legati a quanto visto sabato scorso a Lignano Sabbiadoro contro il Pordenone. Al Teghil, soprattutto nel primo tempo, gli uomini di Brocchi hanno preso una bambola non da poco, tanto che se fosse finita con un vantaggio più ampio non ci sarebbe stato nulla da ridire. Oggi, almeno a tratti, si è rivista la stessa difficoltà, si è subito passivamente il gioco spallino. 

Qualcosa, allora, non va. Ad essere sbagliato, e purtroppo non è la prima volta che accade in questa stagione, è l'approccio alla gara. Il Monza entra mollo, non con quella determinazione necessaria per andare a prendere il risultato. In campo giusto per rispettare l'impegno ma senza la voglia giusta. Mister Lazzarini ha parlato di esperienza, io parlo di convinzione. Oggi la SPAL ha vinto perché ha giocato per vincere, il Monza per partecipare. 

Segnali negativi anche da chi avrebbe dovuto provare a mettersi in mostra. Penso, per esempio, a Maric, giocatore ancora lontano da quello che ci avevano dipinto in estate, o a Di Gregorio, superficiale nell'occasione del rigore. Non è certo soltanto una questione di singoli, sia chiaro, anche perché la prestazione è stata nel complesso insufficiente per tutti. 

Siamo a fine novembre e ancora non ho ben chiaro di che pasta sia fatto questo Monza. Sulla carta potenzialmente parrebbe una squadra capace di vincere contro ogni avversario, in campo poi la realtà per ora è un'altra. Il campionato è lungo, certo, ma il tempo scorre inesorabile ed è meglio che il Monza inizi a fare sul serio al più presto. Senza la fame, anche se si è i più forti, in A non si arriva.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 24 novembre 2020 alle 22:50
Autore: Stefano Pontoni
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