Una delle principali qualità che deve avere un allenatore è quella di saper “leggere” le partite in corso d’opera.

Ecco, la chiave di lettura di Monza-Atalanta e sull’esito finale della gara a mio avviso è proprio questa: Gasperini ha azzeccato al 100% il cambio a inizio ripresa (Soppy per Zappacosta) e ha dato un nuovo indirizzo alla sfida, mentre Stroppa è rimasto fedele alla formazione iniziale non intuendo che la benzina era agli sgoccioli nel motore di alcuni suoi giocatori.

Morale: Atalanta prima in classifica, e Monza sempre più ultimo in una solitudine mai piacevole.

Eppure l’inizio del derby lombardo aveva illuso un po’ tutti: biancorossi subito pimpanti e vicinissimi al gol in due limpide occasioni nei primi tre minuti. Qualità, quantità, ritmi alti, con un Rovella elegante e geometrico a centrocampo, il solito Sensi preciso e ispirato, Dany Mota su di giri e sempre mina vagante tra le maglie atalantine.

Tutto bello, ma con un tempo di autonomia molto, troppo limitato. Intorno alla mezzora i nerazzurri di Gasperini, lontani parenti della macchina da guerra di un paio d’anni fa, hanno cominciato a macinare gioco, un gioco elementare, semplice ma efficace, e per il Monza e i suoi tifosi sono cominciati i guai.

Chi si aspettava uno Stroppa lungimirante, capace di “leggere” gli sviluppi della gara, è rimasto deluso; viceversa Gasperini ha effettuato un cambio decisivo all’intervallo, e il canovaccio della partita nella ripresa è apparso ben chiaro a tutti.

Il Monza è sparito dai radar, l’Atalanta ha guadagnato centimetri del campo come in un blitz delle teste di cuoio, operazione silenziosa ma super efficace.

E nemmeno il micidiale uno-due dei bergamaschi ha scosso mister Stroppa dal torpore: dentro il solo Petagna a rilevare un Caprari formato ectoplasma, quando la logica imponeva un triplo cambio per provare a scuotere la squadra.

“Col senno di poi avrei effettuato prima i cambi” ammetterà candidamente il tecnico biancorosso in sala stampa. Già: peccato che nel calcio, come in altri campi, con il senno di poi si faccia ben poca strada.

E il Monza, di questo passo, di strada ne farà davvero molto poca: urge un cambio di rotta immediato, magari attraverso importanti variazioni tattiche e uno spirito più adatto a una squadra che deve salvarsi.

Prossima tappa: Lecce. Crocevia a questo punto decisivo per Giovanni Stroppa, a poco più di due mesi dal trionfo di Pisa.

Era il 29 maggio e sembra già passata un’eternità...

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 06 settembre 2022 alle 13:43 / Fonte: Gianni Santoro - MonzaGol
Autore: Redazione Tuttomonza
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