Il tecnico del Monza, neopromosso in Serie A, Giovanni Stroppa, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio.

Pensavamo fosse fatta col Perugia. Cosa ha pensato dopo quel ko?
"A rimboccarsi le maniche e riprendersi. Il percorso era stato tutto in crescita e non si poteva buttare via tutto per lasciarsi andare allo sconforto. Si poteva ancora inseguire il sogno siamo stati bravi a farlo. La squadra ha metabolizzato al meglio, si è caricata e le quattro partite dei playoff lo hanno dimostrato".

Cosa cambia con la Serie A?
"Sotto l'aspetto della gestione del gruppo non c'è diversità. Io vorrei sempre giocatori bravi, ma qualche mese fa ho fatto la Serie A col Crotone. E' un altro sport la Serie A. Bisogna essere competitivi, al di là degli investimenti. E' difficile, è l'anno zero per noi, non siamo mai stati in A e sarà difficile affrontare questa nuova categoria, ma ci sono tutte le premesse per fare un ottimo percorso".

Il momento più importante della stagione?
"Il ritorno col Cittadella 9 contro 11 è la voglia di riscatto. La squadra sul pari ci ha creduto ed è riuscita a vincere".

Entusiasta di questo salto e dall'entusiasmo che c'è per il Monza?
"Sono sempre stato un ottimista. Il risultato è storico, poi si rappresenta una società forte. E' qualcosa di entusiasmante. Sulle ali dell'entusiasmo si deve continuare a lavorare. Viviamo alla giornata e quando hai momenti così devi cavalcarli".

La Serie B sembra basarsi sui giovani. Vede dei giocatori pronti per la A?
"E' un luogo comune dire che i giovani non ci sono. Se sono bravi, giocano sempre. Io ne ho di validi e ne ho incrociati di validi nel campionato. Se giocano, diventano forti. Quando si dice che manca il coraggio è forse perché la qualità non è ancora pronta per essere messa in vetrina. Seguo anche tutte le altre Under, dalla 17 alla 20 ci sono giocatori importanti. Gnonto dimostra che la qualità dei nostri giovani è importante".

Dove sta la differenza tra A e B? E il prossimo anno si va più verso un instant team?
"E' chiaro che il giusto mix è la soluzione migliore. La squadra è importante alla base e questo è un bene. Per quanto riguarda la differenza, cambiano la struttura fisica, la velocità di pensiero. C'è un'intelligenza calcistica diversa. Non c'è solo organizzazione e ordine, ma anche una capacità individuale diversa".

Come ha ritrovato Galliani al Monza rispetto a quando era al Milan?
"Molto determinato, forse ancora più qui che al Milan. E' nato a Monza, è cresciuto qui, quindi questo obiettivo se lo sentiva proprio addosso. Chi più di lui ha sentito questo successo? Credo nessuno".

Come vuole giocare in Serie A?
"A me piace giocare a viso aperto, poi dipende dalle partite. E' l'avversario che ti dà la possibilità di fare certe cose. Io voglio continuare così, fortunatamente sono riuscito a conseguire risultati con questa idea ed è difficile abbandonarla".

Rispetto a Crotone vorrebbe non rifare qualcosa?
"Le esperienze fanno parte della nostra vita. Si può fare qualcosa di diverso. L'esperienza di Crotone me la porto dietro e sarà fondamentale per l'esperienza col Monza e migliorare".

Berlusconi le ha mai fatto le formazioni?
"Gliela chiedo io (ride, ndr). Lui e Galliani sono stati una sorpresa. Pensavo fossero più condizionanti invece mi hanno lasciato la possibilità di lavorare al meglio. E poi a me piace condividere e l'ho fatto anche qui".

Quale il segreto di Galliani e Berlusconi?
"Hanno una capacità di curare i particolari, mettono nelle condizioni di rendere al meglio tutti quanti. La bellezza è che c'è un quotidiano che è impagabile. C'è un confronto di idee che non è da tutti".

Che ne pensa di Colpani?
"E' un giocatore con abilità tecniche importanti. Lo ha dimostrato a sprazzi quest'anno, però è innegabili che abbia abilità tecniche fuori dalla media".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 09 giugno 2022 alle 00:00
Autore: Stefano Pontoni
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