Nel calcio non siamo più abituati a vedere calciatori che antepongono le proprie passioni ai soldi, anzi per molti di loro le cose coincidono. Di recente Alessandro Spanò ha dato dimostrazione che non tutti i giocatori hanno come precetto primario l'arrichimento fino a se stesso. L'ex giocatore della Reggiana, una volta ottenuta la promozione in serie B, ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato per dedicarsi allo studio. Un gesto romantico che non verrà dimenticato facilmente, specialmente per chi ha avuto l'onore di allenarlo come l'ex Monza Alessandro Colombo:  "Alla Pro Patria impostai Spanò come terzino destro, dal momento che avevamo due centrali di grande affidamento come Nossa e Polverini che venivano dalla vittoria del campionato. Poi, in occasione di un’assenza forzata altrui, misi Alessandro come difensore centrale”. 

"A Busto poi non lo spostai più dal mezzo della difesa – racconta a TuttoC – e c’erano tante remore su questa sua posizione: non essendo altissimo, non aveva proprio il classico fisico statuario di chi sta davanti al portiere. In tanti, insomma, tra i professionisti lo vedevano al massimo come terzino. A me invece ricordava Cannavaro o Cordoba: bravo uno contro uno, veloce, esplosivo, leggeva benissimo e in anticipo la situazione”. Colombo ha poi ricordato un’esperienza del genere vissuta da calciatore in Brianza: “Una lezione che avevo imparato giocando insieme a Gillet a Monza: gli dicevano che era troppo basso per stare in porta e lui arrivò in Serie A”.  

Sezione: News / Data: Dom 02 agosto 2020 alle 16:01 / Fonte: TuttoC
Autore: Daniel Rizzo
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