I numeri non dicono sempre tutto, ma spesso dicono molto.

E in questo caso l’unico tiro della partita del Monza su calcio di punizione che vale il gol del vantaggio di Sensi dice molto di una squadra opaca che si presenta a Lecce alla giornata numero 6 di questo campionato ancora con zero punti in classifica.

Il copione è sempre lo stesso, come a Roma, come con l’Atalanta e l’Udinese in casa, il Monza cerca di iniziare forte, di aggredire gli avversari, ma complice un gioco che in fase offensiva è fatto solo di passaggi orizzontali da destra a sinistra senza mai tentare una verticalizzazione, un’imbucata o raramente un cross, il dominio dei primi 30 minuti si concretizza solo con una punizione dal limite dell’area che apre le porte al vantaggio biancorosso.

In realtà, come sempre, la squadra sembra priva di idee dalla trequarti in su e quando le idee ci sono, manca la tecnica; uno esempio su tutti, Birindelli, poi rimpiazzato da Molina (per cui vale lo stesso giudizio): in serie A solo cuore e corsa probabilmente servono a poco.

Dal trentesimo del primo tempo in poi l’inerzia della partita cambia totalmente, la squadra si abbassa, prova a gestire il possesso, ma complice una condizione fisica che pare ancora precaria contro avversari affamati che corrono il doppio e vincono ogni contrasto, subisce immediatamente a inizio secondo tempo il gol del pareggio.

Da lì inizia una sofferenza inaudita contro una squadra che, al di là di qualche singolo con discrete qualità, faticherà e non poco a salvarsi; ci vuole un super Di Gregorio a salvare i biancorossi con un paio di interventi prodigiosi nati da situazione di calcio d’angolo (come già accaduto con Roma e Napoli) e un ottimo arbitro che probabilmente non vede uno o forse addirittura due rigori a favore del Lecce per fallo di mano nella nostra area.

Quanto basta per graziare un Monza ancora insufficiente che conquista il suo primo storico punto in Serie A.

A noi resta però il rammarico di una prestazione ancora non all’altezza contro il primo avversario davvero abbordabile del nostro campionato e la sensazione che di questo passo mantenere la categoria sarà davvero molto complicato (e domenica arriva la Juve).

Un’ultima considerazione: non sarà un fenomeno, vero, ma possibile che in una squadra che non tira mai in porta non si riesca a trovare il modo di far giocare almeno 20 minuti il Vichingo, eroe della promozione in Serie A?

Sezione: Focus / Data: Lun 12 settembre 2022 alle 11:37
Autore: Redazione Tuttomonza
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