Mauro Bianchessi, direttore generale del settore giovanile del Monza, intervenuto ieri ad Unica Tv (clicca qui per rivederlo) ha toccato anche i temi legati alle problematiche di investimento in questo settore.

"Oggi è difficilissimo portare ragazzi dalla Primavera alla prima squadra e vi spiego perchè: una volta si partiva dai più piccoli, prendevamo i migliori Esordienti e Giovanissimi, e li aiutavamo a crescere in un percorso tecnico condiviso che li avrebbe poi condotti alla prima squadra. Adesso con le nuove regole diventa tutto più complicato. Tutti i giocatori di 16-17 anni sono liberi, e la strategia cambia: provate a pensare ad un presidente o un fondo straniero, che compra una società e si chiede perchè debba investire nel settore giovanile, se poi ad una certa età non ha più la certezza che quell'investimento fatto, resti di sua proprietà. Lavori sette anni con un ragazzo, e poi a 16 anni è libero di poter andare dove vuole a costo zero perchè decade ogni tipo di vincolo. È una regola che mette in difficoltà, ovviamente allo stesso tempo può essere un'opportunità".

Bianchessi ha aggiunto: "Il calcio giovanile sta andando verso il controllo di procuratori o pseudo tali, già su bambini piccoli. E le famiglie caricano di grandi aspettative questi ragazzi, sperando siano la loro soluzione ai problemi della vita se facessero carriera. Ma sono cambiati anche i ragazzi stessi: una volta eri obbligato a cacciarli dal campo a sera tardi perchè non volevano più andare via, oggi sono i primi ad andarsene perchè devono arrivare in tempo a casa per giocare alla Playstation. Per fare il calciatore non basta il talento, serve anche la testa, spirito di sacrificio, umiltà e voglia di arrivare".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 23 gennaio 2024 alle 12:00
Autore: Roberto Sabatino
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