La trasferta del Monza a Verona passa agli archivi lasciando ampi e confortanti segnali. Un pareggio che vale quasi quanto una vittoria, visto che le distanze tra biancorossi e gialloblù terz’ultimi in classifica restano immutate e con una giornata in meno da disputare.

Pareggio decisamente stretto, la cui chiave di lettura non può certo prescindere dalla rete annullata a Caprari per un fuorigioco davvero irrilevante.

Apro una piccola parentesi: ben venga la tecnologia, se può aiutare gli arbitri lì dove l’occhio umano non può arrivare, ma in casi come quello di ieri, dove tra l’altro nessun veronese accenna alla benché minima protesta, ha davvero un senso falsare l’esito di una partita?

Perché è evidente che alla fine di un campionato anche un episodio di questo genere potrebbe incidere così com’era accaduto in passato (un esempio su tutti: il non gol/gol di Muntari del 2012 in Milan-Juventus).

Ben venga quindi la tecnologia, lo ribadisco nuovamente, ma un fuorigioco di pochi millimetri (e non centimetri) non può essere messo sullo stesso livello di un pallone che ha varcato interamente la linea di porta e ciò nonostante il gol non viene convalidato. Non è mai troppo tardi per correggere regole troppo deleterie.

Chiusa parentesi, rallegriamoci per la bella prova di Sensi e compagni: vero, la squadra veneta ha dimostrato tutti i propri limiti, ma rispetto alla gara di Salerno i biancorossi sono apparsi meglio organizzati e più attenti. Hanno reagito immediatamente dopo lo svantaggio ma con intelligenza, con più equilibrio in mezzo al campo e senza andare allo sbaraglio.

Sì, è vero, sullo 0-1 c’è stato qualche piccolo sbandamento, in contrapposizione al ritrovato entusiasmo dei padroni di casa, ma è durato pochissimo.

Dopo il pareggio firmato da Sensi, originato da un’azione corale davvero degna di nota, tutti hanno avuto la netta sensazione che quella gara il Monza avrebbe potuto vincerla. Da lì in poi, Di Gregorio non ha più corso alcun rischio, viceversa Pessina e compagni hanno macinato gioco e azioni mentre il Verona spariva sempre più dai radar.

La rete annullata a Caprari non ha certo influito sul morale della squadra biancorossa, che ha cercato fino all’ultimo il gol da tre punti, impresa sfiorata proprio da Pessina al tramonto della gara.

Mister Palladino ha ragione di rallegrarsi, così come tutti i tifosi. A proposito, un grandissimo applauso a quei (quasi) 1.200 che al “Bentegodi” hanno cantato incessantemente per 94 minuti; non è solo un modo di dire, ma per diversi tratti della gara dalla mia postazione in tribuna stampa ho avvertito la netta sensazione di giocare in casa.

Ed eravamo a Verona, non a Pordenone (con tutto il rispetto, sia chiaro).

Sezione: Editoriale / Data: Lun 13 marzo 2023 alle 21:39 / Fonte: di Gianni Santoro MonzaGol
Autore: Redazione Tuttomonza
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