"Il secondo album è sempre il più difficile. Nella carriera di un artista. Il secondo album è sempre il più difficile...", inizia così questo articolo doveroso nei confronti di mister Raffaele Palladino.

Il testo del cantante Caparezza è datato 2003, quando l'attuale tecnico biancorosso era ancora in attività come calciatore professionista tra Juventus, Salernitana e Genoa. E proprio contro i rossoblù è arrivata una delle vittorie più belle della stagione, se non della storia ultracentenaria del Monza: imposta, quasi persa, riacciuffata e vinta.

"Il secondo album è sempre più difficile...", si lo è perchè ripetersi è la più grande impresa che qualsiasi persona, in ogni settore, possa raggiungere. La prima volta ti va bene per tanti fattori, tra cui la novità, l'entusiasmo, un po' di sfacciataggine ed incoscienza. L'anno scorso Palladino è passato dalla Primavera alla Serie A nel giro di poche settimane, raccogliendo un Monza ultimissimo con un solo punto dopo sei partite. Ha plasmato la sua squadra, veleggiando anche grazie al talento di alcuni singoli che adesso fanno le fortune delle big del nostro campionato, su tutti Rovella e Carlos Augusto. Era lo sconosciuto, il traghettatore che nessuno si sarebbe mai aspettato: eppure ha battuto la Juventus due volte, ha vinto al "Meazza" contro l'Inter, ha sconfitto il Napoli campione d'Italia...

L'estate scorsa ha mantenuto fede alla promessa fatta al patron Silvio Berlusconi e l'ad Adriano Galliani, di restare ancora in Brianza: sono stati mesi difficilissimi dopo la scomparsa del Cavaliere, fatti anche di ridimensionamenti societari. E così la squadra, oltre a perdere vari punti cardine, ha fatto un mercato da parametri zero. Tanti talenti, alcuni ancora inespressi così come le varie promesse approdate al Monza.

"Il secondo album è sempre più difficile...", si lo è perchè dopo una stagione stupenda in cui hai addirittura sfiorato la qualificazione alle coppe europee, non sei più la novità e tutti ti studiano e prendono le giuste contromisure: d'altronde la Serie A è sempre stata ribattezzata l'Università del calcio, per allenatori e giocatori. Palladino non si è mai lamentato di arrivi e partenze, anzi ha sempre protetto ed elogiato gli ingaggi di giovani ancora inespressi come lo erano Colombo e Valentin Carboni, o accettando di buon grado di rinforzare la difesa con un "già visto" come Andrea Carboni che oggi è un elemento essenziale. Ottima l'esperienza degli svincolati Gagliardini e D'Ambrosio ma a due che arrivavano da una finale di Champions League, l'allenatore di una piccola squadra deve saper toccare le corde giuste (come è stato ben fatto).

Palladino non si è mai scomposto anche nei passaggi a vuoto della stagione, ha portato sempre il sorriso e navigato a vista per step: Vignato è maturato nel momento giusto (poi l'infortunio lo ha tolto di mezzo, purtroppo), Valentin Carboni è un'altro rispetto a settembre, Daniel Maldini.... chi ci avrebbe scommesso un euro (se non il mister e la società)?

"Il secondo album è sempre più difficile...", eh si perchè questo ridimensionato Monza 2023/2024 anche se ha fatto meno godere contro le big (ma col Milan, che rivincita epica!) oggi veleggia meglio dell'anno scorso e adesso addirittura col successo di Genova può davvero riaprire scenari d'Europa nel rush finale: lo avreste mai detto?

A Genova il suo Monza si fa riacciuffare sul 2-2, sembra una partita in cui resterà l'amaro in bocca per il doppio vantaggio sprecato. E Palladino nel momento in cui lo stadio "Ferraris" spinge il Vecchio Grifone alla ricerca della vittoria, cosa fa? Inserisce due trequartisti come Valentin Carboni e Maldini (già, proprio loro) e addirittura la vince ammutolendo gli oltre trentamila tifosi.

"Il secondo album è sempre più difficile...". E allora, Caparezza può accompagnare la stagione di mister Raffaele Palladino, perchè questo secondo album sembra davvero ancor più emozionante di quello d'esordio. Dove ci porterà? Navighiamo a vista...

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 11 marzo 2024 alle 08:00
Autore: Roberto Sabatino
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